Non si sono mai spente le lampade fotoelettriche, a Milano, sul luogo dello schianto dell’aereo da turismo che ieri, dopo il decollo da Linate, è precipitato su una palazzina in ristrutturazione in via Marignano, al confine con San Donato Milanese. Gli ultimi vigili del fuoco sono tornati alle 7, sul posto rimangono invece la Polizia Scientifica per i rilievi e la Polizia Locale per impedire l’accesso alle aree coinvolte dall’incidente aereo, nel quale sono morte otto persone. Il giallo riguarda in tutto 3 minuti: cosa sia accaduto e perché non sia arrivata nessun “Mayday” alla Torre di controllo, nonostante il pilota abbia effettuato una deviazione sulla rotta senza chiedere autorizzazione.
LE INCHIESTE
Saranno le inchieste dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e della procura milanese, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo, a stabilire cosa sia accaduto ieri alle 13.07, a tre minuti dal decollo, quando il Pilatus Pc-12, diretto a Olbia, ha deviato e si spostato dalla rotta prestabilita.
LE TESTIMONIANZE
Gli inquirenti, che oltre alle scatola nera hanno sequestrato video e immagini delle telecamere di videosorveglianza, parlano di “caduta verticale”, una circostanza che emerge anche da alcune testimonianze. Ma soprattutto chi ha visto precipitare l’aereo, pilotato dal magnate romeno Dan Petrescu, racconta del motore in fiamme. Cosa sia accaduto prima della deviazione dalla rotta autorizzata, non è chiaro. Dopo il breve dialogo con la Torre di controllo, che chiede chiarimenti senza ottenerli, il Pilatus inizia a perdere 25-30 metri di quota al secondo. Gli inquirenti non escludono che la circostanza improvvisa, che ha portato alla tragedia, possa anche essere un malore del pilota. Anche le certificazioni di volo del magnate romeno adesso sono in mano agli investigatori. Vogliono stabilire se avesse le carte in regola. Anche per le manovre anomale eseguite. Subito dopo la prima virata, infatti, sui tracciati sono state registrate escursioni anomale nella salita: fino a 1.767 metri al minuto, valore inaccettabile per un Pc-12. L’aereo precipiterà alla velocità di 7.315 metri al minuto.
La ricostruzione - Gli uomini della sala radar si sarebbero accorti che, pochi minuti dopo la partenza da Linate, il Pilatus precipitato stava virando verso destra in modo anomalo invece di procedere verso sud e hanno ricevuto una comunicazione dal pilota, il quale pronunciò una frase del tipo «little deviation (piccola deviazione, ndr)», ma senza il motivo o allarmi specifici. Poco dopo avrebbe chiesto un «vettore», ossia uno spazio per rientrare verso l'aeroporto. Dopo meno di un minuto la traccia è sparita dal radar perché l'aereo ha iniziato a scendere in picchiata. Lo fa sapere l'Ansa.
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