«La legge quadro» sull' autonomia «serve a tenere unito il Paese, Nord e Sud hanno un approccio diverso sull'autonomia, e la legge quadro serve a tenere unito il Nord e il Sud. Serve a dare certezze a tutti coloro che sono indietro con lo sviluppo, perché chi è indietro possa avere la certezza di un intervento automatico dello Stato».
Sull' autonomia differenziata «stiamo accelerando. Nella nota di aggiornamento al Def avevamo ipotizzato il disegno di legge nel 2020 - ha aggiunto Boccia -, ma nel confronto con le Regioni noi proporremo di bruciare le tappe, se ci troviamo con un quadro condiviso da Nord a Sud». «Al momento questa necessità è emersa con chiarezza nel confronto Nord e Sud. Vedremo come procederà il confronto con le Regioni - ha concluso il ministro - non vogliamo che si sostituiscano i difetti del centralismo statale con i limiti del centralismo regionale».
Non è mancata una battuta ancontro Matteo Salvini fino a luglio dominus del governo giallo-verde: «Abbiamo ereditato tanta propaganda ma fatti zero, alcune proposte unilaterali legittime, in alcuni casi anche comprensibili, ma lontane dal diventare realtà».
A stretto giro è arrivata la replica del governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana: «Temo, giorno dopo giorno, che quello in atto sia l'ennesimo tentativo di dilazionare i tempi e fare in modo che non si prendano mai delle scelte, avendo così la possibilità di non dire chiaramente no all' autonomia. Noi però non molleremo». Ancora: «Leggo che il ministro Boccia vuole chiudere la legge quadro per l'autonomia entro la fine dell'anno. Spero che il suo auspicio trovi realizzazione e, soprattutto, vedremo quali sono i contenuti di tale proposta. Ribadisco però, come ho detto fin dal primo momento, che sia una cosa abbastanza inutile che potrebbe essere tranquillamente superata dagli accordi già raggiunti e da tutto il lavoro già fatto».
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