Di Maio: «Fidarsi del Pd? Prova sarà taglio parlamentari». La replica dem: «Si farà ma no ultimatum»

Di Maio: «Fidarsi del Pd? Prova sarà taglio parlamentari». La replica dem: «Si farà ma no ultimatum»
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Venerdì 20 Settembre 2019, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 18:52

Fidarsi o non fidarsi del Pd? Sulla questione che ha infiammato i Cinquestelle nelle ultime ore di pronuncia anche Luigi Di Maio. «Qualcuno dice: "non vi fidate del Pd, attenti". Io dico a tutti: la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento. E la prima prova di questo Governo è il taglio dei parlamentari - scrive sul blog - Va fatto nelle prime due settimane di ottobre. E poi la vera prova del nove per noi e per questo Governo sarà la legge di bilancio di dicembre. Il minimo sindacale è evitare l'aumento dell'iva. dobbiamo dare ai lavoratori un salario minimo e abbassare le tasse. Altrimenti che cavolo ci stiamo a fare al Governo?»

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Comprendo bene che tutti gli avvenimenti dell'ultimo anno siano stati così rapidi e abbiano comportato così tanti cambiamenti da lasciare un segno. Insieme, abbiamo gestito la nascita del Governo con il Pd, ascoltando tutti. Non è una novità che io fossi quello più scettico. Ma questa ipotesi di Governo ha ricevuto il record di sempre di voti sulla piattaforma Rousseau, ha anche il pieno sostegno di Beppe Grillo che - come ricorderete - ci ha riunito ad Agosto per condividere questo percorso insieme a tante persone che sono pilastri del MoVimento e che hanno dato il loro sostegno in diverse occasioni, e ha ricevuto l'ok del 99% del gruppo parlamentare». Lo scrive in un lungo post sul blog delle Stelle, il leader del M5S Luigi Di Maio. «È stato difficile cambiare coalizione di Governo in una estate, lo ammetto. È stata durissima non vedere riconfermati alcuni dei nostri Ministri, e creare un programma in pochi giorni ed è per questo che alzavo la voce sui 20 punti del Programma. 


I dem: «Si farà ma no ultimatum»​
«Intanto la lealtà del Pd non si misura sul taglio dei parlamentari. Abbiamo dato la nostra parola e si farà, non si discute. Ma l'accordo di governo prevede che il taglio sia accompagnato da un'intesa complessiva su legge elettorale e modifiche costituzionali. Ci stiamo lavorando, e bene, con il sottosegretario Fraccaro. E se serve un pò di tempo per definire l'intesa, si abbia pazienza...». Chi nel Pd sta seguendo da vicino il dossier riforme reagisce così, parlando con l'Adnkronos, alle parole di Luigi Di Maio. Il capo politico M5S stamattina ha rilanciato sul taglio dei parlamentari, chiedendo che la legge sia approvata entro le prime due settimane di ottobre. «Lo dico a tutti: la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento -ha scritto Di Maio su Fb- e la prima prova di questo governo è il taglio dei parlamentari. Va fatto nelle prime due settimane di ottobre». Una tagliola sui tempi che dal Pd viene respinta. Chi sta al tavolo con i 5 Stelle in questi giorni, riferisce di «un dialogo costruttivo» e di una «volontà positiva» da parte dei pentastellati di trovare un accordo complessivo sul capitolo riforme. Sia sugli 'aggiustamentì costituzionali da fare a seguito del taglio dei parlamentari sia sulla legge elettorale per gli effetti distorsivi sulla rappresentanza dovuti alla riforma: nelle regioni più piccole si eleggerebbero uno o due senatori al massimo, tagliando completamente fuori le forze minori dal Parlamento. 
 

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