Lui è da due decenni in Sardegna, sposato con una donna sarda. «Il primo matrimonio tra cinese e sarda», dice orgogliosamente. Anche Amy ha il suo primato: cameriere così nell'isola non ce ne sono mai state. «Ma - spiega il suo padrone - se fosse arrivata subito, visto che l'ho ordinata due anni fa, sarebbe potuta essere la prima in Italia».
E No, non sta sostituendo una collega in carne ed ossa e togliendo dal mercato un posto di lavoro. «L'ho presa - spiega Ma Jian - come attrazione per i clienti: non sta togliendo occupazione a nessuno. Sono tutti incuriositi: si divertono i più piccoli, ma sono interessati soprattutto i più grandi»
E tutti vogliono fare un selfie con la cameriera che non ti aspetti. Lei, il robot, si orienta da sola. Non è invadente e per mandarla via basta toccarle il braccio: lei si dirige rispettosamente con le sue ruote sistemate alla base della gonna lunga, pronta a ricevere dalla cucina un altro ordine. Parla, oltre cinese e giapponese, anche inglese. Non si ferma mai. Per lavorare non ha bisogno di essere motivata, ma ricaricata. Non sembra mai stanca: per il momento non ha chiesto giorni di riposo.
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