Più incerta la situazione degli oltre 2mila dipendenti dei 55 punti vendita acquisiti da Shernon Holding. «Ad oggi -prosegue la nota- risultano essere aperti solo 47 punti vendita che vedono impiegate poco più di 1.800 persone, i negozi sono sprovvisti di merce, non si è realizzata la ricapitalizzazione di 20 milioni di euro che sarebbe dovuta avvenire il 18 marzo scorso e la direzione societaria, senza alcun preavviso, ha presentato al Tribunale di Milano una istanza di concordato preventivo dichiarandosi impegnata su più fronti in negoziazioni con i creditori e con possibili azionisti».
«L'azienda, a rischio fallimento, avrebbe inoltre una esposizione debitoria pari a oltre 94milioni di euro ed entro 30 giorni dovrà presentare al Tribunale competente un piano industriale che contemperi garanzie per i creditori e impegni certi di risanamento aziendale.
Il tavolo al Mise è aggiornato al 30 maggio; in attesa di conoscere l'esito del Tribunale di Milano, le rappresentanze sindacali promuoveranno assemblee informative capillari nei luoghi di lavoro», dicono i sindacati.
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