Industria, ordini e fatturato in ripresa ma è calo record per l'auto

Industria, ordini e fatturato in ripresa ma è calo record per l'auto
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Venerdì 15 Marzo 2019, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 14:44
Dopo la flessione registrata a dicembre 2018, il fatturato industriale torna a crescere a gennaio 2019, sia rispetto al mese precedente, dell'3,1%, sia su base annua, dello 0,6%, «trainato dal mercato estero». Lo rileva l'Istat. Anche gli ordinativi sono in crescita (dell'1,8%) da dicembre ma calano dell'1,2% su base annua. Il settore macchinari e attrezzature ha fornito il contributo maggiore alla crescita del fatturato (+8,8%), mentre i mezzi di trasporto il contributo negativo più rilevante. 

Gennaio 2019 è stato invece il mese peggiore per il fatturato dell'industria italiana di autoveicoli da quasi dieci anni. L'Istat stima un calo tendenziale del 21,5% il più ampio da quasi dieci anni, a partire da giugno 2009 (quando era -21,6%). Anche gli ordinativi sono in calo del 21,7%.

L'incremento congiunturale del fatturato riguarda sia il mercato interno (+2,3%) sia, in misura più accentuata, quello estero (+4,5%). La crescita degli ordinativi è la sintesi di una flessione delle commesse provenienti dal mercato interno (-1,1%) e di un marcato aumento di quelle provenienti dall'estero (+6%).

Tutti i raggruppamenti principali di industrie segnano una variazione congiunturale positiva: +4,6% l'energia, +4,1% i beni strumentali, +2,5% i beni intermedi e +2,4% i beni di consumo.

Con riferimento al comparto manifatturiero il fatturato corretto per gli effetti di calendario registra la crescita tendenziale maggiore nel settore dei macchinari e attrezzature (+8,8%) e la flessione più rilevante nell'industria farmaceutica (-13,8%).

L'indice grezzo degli ordinativi mostra un calo tendenziale dell'1,2%, derivante da diminuzioni sia per il mercato interno (-1,9%) sia, in misura meno rilevante, per quello estero (-0,2%). La crescita maggiore si registra per le industrie tessili (+5,4%), mentre la diminuzione più marcata si rileva nell'industria farmaceutica (-5,1%).
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