FOGLIO ELETTRONICO
In primo luogo i titolari degli Ncc, prima di mettersi in marcia, dovranno compilare un foglio elettronico, nel quale riportare la targa del veicolo, il nome del conducente, data luogo e chilometri di partenza e arrivo, orario di inizio servizio, destinazione e orario di rientro, dati del fruitore del servizio. In questo modo il governo vuole porre fine all’abusivismo e all’evasione spesso imperante nel comparto: ogni attività fuori da quella comunicata è vietata. Ai noleggiatori è concesso di operare solo nel territorio provinciale del Comune dove hanno ottenuto la licenza, ma soltanto se i clienti hanno prenotato in anticipo il servizio. Si deve sempre e comunque partite dalla rimessa, dove si farà ritorno a fine giornata. Due sole le eccezioni: se entro i 15 giorni precedenti dell’entrata in vigore della legge gli esercenti hanno firmato contratti che impongono condizioni diverse, questi potranno essere confermati per un periodo massimo di due anni. Si potrà poi derogare dall’obbligo di partire dalla rimessa, anche quando ci sono più prenotazioni nello stesso giorno si sono più prenotazioni, che rendono difficile un ritorno alla base.
REGISTRO NAZIONALE
Sempre il governo ha deciso di istituire un registro nazionale per catalogare tutte le auto con licenza da Ncc in circolazione, ma fino al suo completamento i comuni non potranno concedere nuove licenze. Più dura la stretta contro Uber. In alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, il vicemistro Rixi aveva promesso che il governo non avrebbe regolato le app dei cosiddetti servizi privati di trasporto pubblico in condivisione. Un proposito non recepito a livello parlamentare. Tre senatori dei Cinquestelle (Dessì, Garruti e Santillo) hanno previsto che chi «mette in condivisione il veicolo di proprietà» anche attraverso «l’utilizzo di piattaforme digitali» può vedersi riconosciuto soltanto «un rimborso per le maggiori spese sostenute». Siccome questa «non si configura come attività professionale o di impresa e non costituisce servizio di noleggio né di trasporto senza conducente», quindi «non può essere previsto un corrispettivo con finalità di guadagno economico». Di conseguenza, questo tipo di servizio non può essere remunerativo.
L’AUDIZIONE
Intanto l’Antitrust boccia le decisioni del governo su questa versante. In un’audizione alla Camera, Gabriella Muscolo, presidente facente funzioni dell’Antitrust, ha fatto presente che si rischia una restrizione del mercato. «Il mantenimento dei vincoli delle modalità - ha spiegato - di prenotazione dei servizi, le restrizioni territoriali dei servizi Ncc se uniti all’inutilizzabilità di fatto delle piattaforme tecnologiche e alla moratoria nel rilascio delle nuove autorizzazioni può rendere sempre più difficile l’incontro di questa domanda con l’offerta e potrebbe avere effetto di reprimere il benessere dei consumatori finali con meno servizi e prezzi più elevati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA