Durante il viaggio in Messico del 2016, Papa Francesco - prima di recarsi al confine con gli Stati Uniti per celebrare una messa, volle fare tappa al santuario guadalupano e davanti alla Morenita spiegò che «l’unica forza capace di conquistare il cuore degli uomini è la tenerezza di Dio». La leggenda della Morenita affonda le radici nel XVI secolo, durante l'epopea dei conquistadores e l'avvio della schiavitù per milioni di indios.
Si racconta che tra il 9 ed il 12 dicembre del 1531 una figura misteriosa, Nuestra Señora de Guadalupe, apparve sulla collina del Tepeyac, a nord di Città del Messico, a Juan Diego Cuauhtlatoazin, uno dei primi aztechi a convertirsi al cristianesimo, un povero indio. Nel mantello che Juan Diego usò per raccogliere dei fiori che la Vergine gli fece trovare sbocciati fuori stagione in quel luogo desolato, si impresse miracolosamente l’immagine di Maria. Una immagine misteriosa, piena di simboli legati all'astrologia e ancora sottoposta a studi. Da questo episodio milioni di indios chiesero di essere battezzati.
«Non è la Vergine dei conquistadores, non è una dea indigena. Questa bella signora meticcia si è presentata rivestita di tutti i simboli della cosmogonia indigena, donna in gravidanza che donava ai popoli suo figlio, il redentore» si legge in un articolo pubblicato su Vatican News.
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