Una piazza così unita, allegra, compatta, che ha detto no al ministro Fontana e ha gridato che questo governo non la rappresenta, è stata una piazza straordinaria. Sono felice che ci sia stato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, espressione di una politica importante, di ripartenza del centrosinsitra. Il comune di Roma? C'era Luca Bergamo, che non rappresenta i cinque stelle, in quanto tecnico. La presenza di Luca Bergamo in quanto rappresentate del governo di questa città mi ha infastidito. La manifestazione di sabato era una manifestazione politica contro l'annullamento filosofico dell'amore omosessuale. Di Maio e Salvini sono uniti da Conte e da un governo in cui la questione omosessuale è stata completamente depennata. O si presentava la Sindaca, o nessuno. Invece mandando in maniera subdola Bergamo mi ha fatto provare personalmente fastidio. Così non va bene. È evidente che nel movimento c'è una questione aperta. Il movimento cinque stelle sulla questione omosessuale non chiarisce le proprie posizioni».
Sul gay village: «Abbiamo invitato Virginia Raggi al gay village.
Come ogni anno ho mandato invito ufficiale a tutti. Credo non ci sia esponente dei cinque stelle che non abbia ricevuto l'invito. Non ci hanno mandato nemmeno una risposta di cortesia. I nostri inviti sono tutti caduti nel vuoto. Sicuramente la risposta all'invito l'ha data l'assessore agli eventi e allo sport Frongia, che comunque è venuto a trovarci e ha parlato, ma è stato Daniele Frongia. Non ha parlato troppo, ha detto che la città di Roma accoglie. Ha usato una dialettica ambigua». red
© RIPRODUZIONE RISERVATA