Ed ecco che anche in Italia diventa sempre più frequente vedere scene che un tempo facevano parte solo della filmografia d'oltreoceano: dipendenti che in pausa pranzo, anziché tirare fuori dalla borsa un panino o recarsi in mensa, fanno un rapido cambio di scarpe infilandosi quelle da ginnastica e vanno di corsa, letteralmente, nella palestra aziendale per farsi una bella sudata su tapis roulant oppure per rigenerasi con una seduta di yoga.
«Dalle strutture sportive in sede, ai corsi di yoga, pilates o zumba durante la pausa pranzo, ai gruppi di corsa a fine giornata lavorativa, sempre più le attività di benessere vogliono essere un volano di socializzazione all'interno delle aziende e un'offerta ad alto valore aggiunto per chi ne usufruisce» dice Massimo Begelle, Deputy Country Manager Italia di Top Employers Institute. «Le aziende affrontano investimenti importanti e ottengono non solo un ritorno economico con l'abbattimento del tasso di assenteismo, ma anche un significativo aumento dell'engagement, che assume un forte valore strategico e competitivo» conclude.
Secondo la ricerca nel 2018 il 77% delle aziende ha, al suo interno, un Programma Benessere ben definito (erano il 71% l'anno scorso). Non tutte le aziende hanno gli spazi adatti per poter ospitare le strutture sportive in sede, e cosi molte (il 58% del campione) offrono agevolazioni e rimborsi per iscrizioni a centri fitness. Poi ci sono quelle che nel Programma Benessere inseriscono le consulenze dei dietologi, nutrizionisti e psicologici. Molta attenzione è riservata alle postazioni di lavoro, con interventi e supporti ergonomici nell'89% dei casi. E la tutela della salute passa anche dai programmi per la gestione dello stress nel 72% e per l'ottimizzazione della gestione del tempo nel 69%. I programmi per aiutare a smettere di fumare sono presenti nel 22% e quelli di consulenza dietologica per affiancare chi vuole perdere peso nel 16%. Infine, nel 50% delle aziende sono presenti anche sportelli di consulenza personalizzata e nel 36% c'è a disposizione un consulente di fiducia.
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