Il comandante della polizia locale di Carsoli e l'agente scelto sono stati licenziati, ieri mattina, con un provvedimento firmato dal segretario comunale. I due sono rimasti coinvolti in un procedimento penale che è appena agli inizi. Il 7 agosto scorso, infatti, il pm Ugo Timpano ha concluso le indagini preliminari e ha chiesto il rinvio a giudizio per il comandante della polizia locale di Carsoli, Stefano Zazza, al quale si contestano i reati di truffa, peculato e falsità ideologica, e per l'agente della polizia locale, Benedetto Angelini, accusato, invece, di concorso nella commissione di alcuni reati.
Raggiunto telefonicamente il comandante dice solo: «Faremo ricorso al provvedimento di licenziamento e ricordo che non sono stato ancora rinviato a giudizio e l'udienza preliminare è stata fissata a marzo del prossimo anno». Sbalordito dal provvedimento, ma, dice, «sono tranquillo». Tra l'altro a febbraio scorso, su disposizione del gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia, il comandante fu raggiunto da una misura cautelare della sospensione dall'esercizio di pubblico. A Zazza erano stati inoltre sequestrati circa duemila euro corrispondenti all'ammontare del presunto danno arrecato all'ente pubblico.
Il comandante Zazza fu uno dei protagonisti, insieme al sindaco di Carsoli, Velia Nazziario, della trasmissione Le Iene andata in onda, su Italia 1, ad ottobre del 2019 che trattava le numerose videocamere installate a Montesabinese, la più piccola frazione di Carsoli che conta appena 9 residenti. Il problema, come noto, era stato portato all'attenzione della trasmissione televisiva perché un agente di polizia aveva installato un circuito di telecamere che aveva creato un po' di apprensione tra i residenti.