L'Osservatore Romano frena l'entusiasmo cattolico per Lutero: «Causò danni alla Chiesa»

L'Osservatore Romano frena l'entusiasmo cattolico per Lutero: «Causò danni alla Chiesa»
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Ottobre 2017, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 16:48
Città del Vaticano L’Osservatore Romano interviene per smorzare l’enfasi elogiativa che, in campo cattolico, sta circondando la figura di Martin Lutero. Un entusiasmo evidente, manifestato da poco anche al segretario della Cei, Nunzio Galantino («la Riforma avviata da Martin Lutero 500 anni fa è stata un evento dello Spirito Santo»). A tal proposito il giornale della Santa Sede ha dedicato all’argomento un ampio spazio per rimettere le cose a posto. «L’ordine agostiniano, al quale apparteneva Lutero, non ha motivo di celebrare il cinquecentenario della Riforma, ma certamente di commemorarlo, riflettendo su luci e ombre della vicenda storica e spirituale del monaco tedesco» scrive l’Osservatore riportando integralmente la lettera inviata dal superiore degli agostiniani ai frati di tutto il mondo. «Lutero non solo abbandonò l’ordine, ma esecrò la vita religiosa con tutte le sue forze, respingendo le pratiche ascetiche e di pietà, la recita del breviario e altri obblighi, modificò radicalmente la teologia sacramentaria, condannò i voti e promosse l’abbandono e la fuga di massa dei consacrati. Il danno causato all’ordine e alla vita religiosa in Germania fu enorme». La lettera del generale degli agostiniani riconosce comunque a Lutero un grande carisma ma poi si pose fuori dall’ordine.  

«È significativa poi la sua fissazione verso la figura del Papa, che si evolve dall’obbedienza reverenziale all’avversione e all’aborrimento, fino a sfociare in odio nei suoi ultimi anni. Sono veramente tristi ed esagerati i suoi insulti e le aggressioni alla Chiesa di Roma .La lettura di quei testi ci riempie di dolore. Oggi, grazie a Dio, i tempi sono cambiati: non solo sono cordiali le relazioni tra luterani e cattolici, ma anche, sulla via dell’ecumenismo, si è arrivati a punti di incontro come la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, firmata nel 1999, alla quale recentemente ha aderito la Comunione mondiale delle chiese riformate». La figura di Lutero resta di non facile interpretazione, e come aveva rilevato Benedetto XVI resta piena di contrasti che rendono difficile l’obiettività benché offra «tratti attuali nonostante i cinque secoli passati, suscitando reazioni estreme: l’adesione o il rifiuto viscerale».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA