Raggi diserta l'incontro della Cei. L'Osservatore: Roma in stato di abbandono

Raggi diserta l'incontro della Cei. L'Osservatore: Roma in stato di abbandono
di Franca Giansoldati
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Domenica 11 Settembre 2016, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 07:53

CITTÀ DEL VATICANO - E dire che Virginia Raggi in Vaticano era partita col piede giusto, una udienza papale più che positiva, una intervista alla Radio Vaticana densa di temi cari alla dottrina sociale. I poveri, l'attenzione agli esclusi, la legalità, il decoro. Di quel credito però sembra essere rimasto poco a giudicare una serie di segnali. L'Osservatore Romano, per esempio, sempre parco di giudizi, ieri sentenziava severo: «Nella Capitale, a riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l'incolumità dei cittadini». Poi si elencavano le strade allagate a causa della mancata pulizia dei tombini.

DELUSIONE
A questo si aggiunge il secondo forfait nell'arco di pochi giorni a iniziative ecclesiastiche. Quattro giorni fa Raggi era attesa al Laterano su invito del rettore, mentre ieri pomeriggio la aspettava monsignor Galantino, segretario dei vescovi. L'Azione Cattolica aveva organizzato un momento di dialogo diretto tra centinaia di bambini, la sindaca e il vescovo. Saltato anche questo. All'ultimo minuto la segreteria del sindaco ha fatto sapere che vi erano «impegni inderogabili». Galantino non ha rinunciato al suo consueto buon umore: «Sarei stato più dispiaciuto se non fossero venuti i ragazzi». Lei è favorevole alle Olimpiadi? «A parte che non è un argomento che ho seguito da vicino, meno male non devo decidere io. Certo, possono diventare un pericolo o una occasione, ma dipende dallo spirito con cui si affrontano le cose e dalle capacità che si mettono in campo». Insomma, non necessariamente rischiano di trasformarsi in una debacle economica.

Quanto al futuro di Roma il vescovo si augura certamente un clima sereno e una «città più vivibile». Come dargli torto. In pratica una Roma pulita in senso reale e in senso metaforico. Senza spazzatura per le strade e senza demoni nell'anima. Legalità, attenzione per i poveri, accoglienza. E l'affondo dell'Osservatore arriva dopo quelli di Galantino e Parolin.

LE ASPETTATIVE
È la Roma che il Vaticano si aspetta dall'operato di un sindaco. «Purtroppo non abbiamo avuto ancora occasione per esprimere giudizi di merito su Raggi» viene fatto filtrare dai Sacri Palazzi. «Nessuna iniziativa concreta, fino ad oggi, ci permette di valutarne l' operato a due mesi dal suo insediamento». Il giudizio resta sospeso ma tra le righe si può leggere la delusione per un ritardo di operatività. Eppure l'impressione che la sindaca aveva suscitato durante l'udienza era più che positiva.

Nei sacri palazzi c'è chi si addentra a soppesare con minore indulgenza l'empasse che sta paralizzando l'attività del Campidoglio: «Resta incomprensibile - dicono i più critici- questo rito bizantino di consultazioni a vari livelli e questa strana liturgia esoterica dei cerchi magici». C'è chi ritiene di aver notato una impreparazione di fondo complicata dalle contrapposizioni ideologiche tra le varie anime dei 5 Stelle, una di destra e l'altra di sinistra, che «erano fatalmente destinate a deflagrare». C'è, ancora, chi suggerisce ai partiti dell'opposizione di sedersi sulla riva del fiume ad aspettare che i limiti gestionali delle liturgie grilline vengano a galla.