Iopenso vi dico che la designazione di “A Ciambra”, in assenza di film tanto forti da sfidare il miglior cinema del mondo intero, è stata una scelta spiazzante ma strategica e ha buone probabilità di rivelarsi vincente. Gli americani, in particolare la giuria dell’Oscar, amano i film dotati di una forte identità e non quelli che tentano, il più delle volte vanamente, si rifarsi ai modelli hollywoodiani.
Amano vedere (e premiare) quelle storie che raccontano realtà diverse, che ti portano in un mondo inaspettato e sono capaci di coinvolgere, emozionare, stupire. Il film di Carpignano possiede tutti questi requisiti e può dunque aspirare ad arrivare in finale.
“A Ciambra” testimonia inoltre l’attuale varietà del cinema italiano, emersa all’ultima Mostra di Venezia: oggi i nostri registi sono capaci di spaziare dalla commedia al noir, dal dramma al musical, al thriller, al cartoon d’autore. In attesa delle nomination, non ci resta che fare il tifo per i rom di Carpignano.
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