Il memoriale Viganò ha sconvolto letteralmente lo stesso Burke per le accuse contro il Papa di non avere agito con solerzia davanti agli abusi sessuali dell’ex cardinale McCarrick, una storia piuttosto complicata che tira in ballo lo stesso Benedetto XVI visto che sotto il suo pontificato si decise di punire McCarrick ma solo privatamente e senza dare risalto al provvedimento in rispetto alla sua età avanzata. Misure restrittive di cui McCarrick non ne tenne mai conto, continuando a fare convegni, viaggi, conferenze.
Burke ha ripetuto che le sue critiche all'Amoris Laetitia - il documento più importante del pontificato - sono state fatte per preservare il nucleo di fede della Chiesa e che per questo non può essere annoverato tra i nemici del papa. «Io non sono un nemico del papa. La fede è una cosa organica e noi dobbiamo attenerci fermamente a questi principi». A suo parere nell'Amoris laetitia vi sarebbero strappi di natura teologica tali da aver provocato lentamente un movimento vasto e trasversale di scontentezza, soprattutto nelle aree più tradizionaliste della Chiesa.
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