Urbino, coppia trovata morta in casa: intossicati da monossido di carbonio

Urbino, coppia trovata morta in casa: intossicati da monossido di carbonio
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Lunedì 17 Ottobre 2016, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 15:23
Uccisi da una caldaia, avvelenati dal monossido di carbonio. Un uomo e una donna, rispettivamente di di 47 e 50 anni, sono stati trovati privi di vita al piano terra di una palazzina: al piano superiore una anziana di 76 anni è rimasta intossicata, poi ricoverata nella camera iperbarica dell'ospedale di Urbino e quindi portata in rianimazione. Le sue condizioni sembrano in miglioramento. A trovarli sono stati i vigili del fuoco, allertati dai parenti della donna che non rispondeva al telefono: quando i vigili sono arrivati sul posto hanno subito capito che si trattava di monossido, forse un tubo difettoso. Salvata la donna al piano superiore, che resta grave anche per precedenti problemi respiratori, si sono recati al piano terra per "disinnescare" la pardita, ma dopo aver sfondato la porta si sono trovati di fronte ai due morti.

L'uomo, che risiedeva ad Urbino da 5 anni, era un esperto informatico residente in Belgio, ma nato ad Imperia: lo hanno trovato sdraiato sul divano, colto dal veleno mentre dormiva.
La donna semi riversa tra letto e pavimento forse in un tentativo disperato di salvarsi. Per loro non c'è stato nulla da fare: un primo esame medico ha stabilito la morte verso la mezzanotte. In un primo tempo si era sparsa la notizia che i due fossero in realtà degli studenti, visto che la zona della tragedia è notoriamente quartiere dove le case vengono affittate agli studenti della università Carlo Bo. Poi è stato accertato che si trattava di due adulti che vivevano da tempo nel piano terra della palazzina. Sul posto si sono recato immediatamente la pm Simonetta Cattani e la polizia per le prime indagini. Difficile, a quanto pare, stabilire con certezza da dove si sia sprigionato il monossido di carbonio anche se i vigili del fuoco stanno effettuando ispezioni. Difficile pensare, date le temperature non fredde, che il monossido si sia propagato perchè qualcuno ha acceso i termosifoni.
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