Vigilessa killer, nuove accuse: a Cecchina
stessa dinamica dell'omicidio Vassallo

Sonia Pisani quando lavorava come guardia giurata
di Martina Di Berardino
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Martedì 28 Giugno 2011, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 00:07
ROMA - Omicidi, gambizzazioni e regolamenti di conti di chiara matrice criminale. Dopo gli arresti per la sparatoria di Cecchina, gli inquirenti stanno lavorando per collegare questa vicenda con altri fatti di sangue consumati nella capitale. Ieri, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Maurizio Mezzavilla, ha raccolto ulteriori informazioni dai colleghi del nucleo investigativo di Frascati: sarebbero nove i colpi di pistola sparati contro i malviventi nella villetta di Cecchina.



Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la sera del 29 maggio scorso, alle porte di Roma era stato organizzato un vertice per la spartizione del controllo delle zone dello spaccio quando fecero irruzione nell’appartamento di Marco Paglia, Sonia Pisani, il compagno Sante Fragalà e Agatino Mascali. Poi la situazione è degenerata: i tre aggressori erano su di giri probabilmente per l’assunzione di droga e hanno sparato i colpi contro i loro soci. Ma gli investigatori non escludono che dietro questa vicenda vi siano altri moventi, come un regolamento di conti.



La Procura di Roma è convinta che Sonia Pisani, la vigilessa di Albano Laziale, non sia responsabile solo dell’omicidio consumato a Cecchina ma anche di altri delitti. E forse proprio di quello del sindaco di Pollica Angelo Vassallo.



A San Nicola a Mare la pistola che ha sparato al sindaco pescatore non è stata mai trovata. Si tratta di una calibro 9x21. Dopo l’arresto dei giorni scorsi di Sonia Pisani, sono stati gli stessi familiari della vigilessa a consegnare agli inquirenti le armi a disposizione. Tra queste c’è una pistola calibro 9x21. Il fratello, un ufficiale della Guardia di Finanza e il padre, l’ex generale dei carabinieri Domenico Pisani si sono presentati al comando provinciale di Palermo e hanno lasciato le armi che la vigilessa gli aveva affidato per la custodia: c’è anche una 9x21 senza canna. I binari delle due inchieste s’incrociano ancora.



Nei mesi scorsi i sommozzatori si erano immersi nelle acque che bagnano il comune di Agnone, perché gli elementi investigativi raccolti dopo l’agguato al primo cittadino, avevano fatto pensare che l’assassino si era liberato dell’arma gettandola nel mare proprio a pochi chilometri di distanza da Acciaroli. Quella pistola non è stata ancora trovata. Ma adesso che il coperchio tenuto sull’inchiesta di Salerno è saltato, i contorni di questa oscura vicenda potrebbero davvero delinearsi.



Perché il Procuratore aggiunto della Capitale, Giancarlo Capaldo si è già sentito al telefono con il collega della Dda di Salerno fissando l’incontro per la prossima settimana. Ora la prossima mossa degli inquirenti, sarà proprio la comparazione delle armi sequestrate. Bisognerà, cioè, accertare se i colpi sparati dalla vigilessa nell’appartamento di Marco Paglia dove sono rimasti uccisi Fabio Giorgi e Baridi Rabii sono compatibili con quelli ritrovati sulla scena del delitto del primo cittadino di Pollica.



Intanto Sonia Pisani si trova in isolamento nel carcere di Rebibbia e la sua difesa rappresentata dai legali Valerio Spigarelli e Sabrina Lucantoni afferma: «Non abbiamo ancora avuto gli atti che hanno dato corso al fermo della vigilessa. Il generale Domenico Pisani si dichiara completamente estraneo alla vicenda del sindaco Vassallo. Nei prossimi giorni andremo presso la Procura di Salerno per chiarire la sua posizione».
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