Gli attaccanti azzurri, in particolare, sono stati paragonati a «cani randagi» con una scelta discutibile che, probabilmente, mirava a evidenziare la pericolosità delle azioni difficilmente prevedibili. Lo stesso Scholl si è reso conto immediamente dell'eccesso verbale e si è scusato. La sua correzione, però, non ha evitato le proteste di molti telespettatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA