Lazio, ultima chiamata per il “2”
Biancazzurri e mal di trasferta

Lazio, ultima chiamata per il “2” Biancazzurri e mal di trasferta
di Daniele Magliocchetti
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Giovedì 19 Dicembre 2013, 23:14 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 07:53
L’ultima occasione. Di quelle che si devono prendere al volo e non si possono sprecare perch se succede, allora si perde davvero la faccia, e nel modo pi brutto. Poi, sarà difficile da spiegare. È quello che può accadere alla Lazio di Vlado Petkovic se a Verona dovesse andare incontro all’ennesima sconfitta lontano dall’Olimpico. E osservando i numeri non sarà un compito agevole riuscire a ottenere una vittoria al Bentegodi, visto che su 24 punti a disposizione, la squadra allenata da Mandorlini in casa ne ha conquistati 21. Quasi un’impresa proibitiva se si va a ripercorrere il percorso di Hernanes e soci in questa annata. Un cammino, quello della formazione biancoceleste in trasferta, da film horror. E questo, ormai, è un dato di fatto. Ma si rischia di fare ancora peggio. Negli ultimi vent’anni non era mai accaduto che la Lazio registrasse un andamento così goffo, preoccupante e imbarazzante. Basti pensare che nel 2013 Klose e compagni sono la squadra fanalino di coda di tutta la serie A con un unico e striminzito trionfo in trasferta. Quel successo ottenuto l’8 maggio a San Siro contro l’Inter di Stramaccioni, una compagine allo sbando e senza più nessun punto di riferimento. Escludendo quella vittoria, che rischia di diventare sempre di più un ironico leitmotiv, la Lazio in questo anno solare ha collezionato solo brutte figure. Un cammino orribile che, teoricamente, porterebbe diritti in serie B: unavittoria, sette pareggi e ben dieci sconfitte.



ANDAMENTO LENTO

Una sola vittoria in diciotto partite giocate lontano dallo stadio di casa sono un dato più che esaustivo di quella che è stata la stagione della Lazio fino ad ora. Una formazione che, almeno sulla carta, ha una certa qualità, ma con seri problemi di carattere e soprattutto di organizzazione di gioco. Spesso l’allenatore, per spiegare il terribile trend, si è rifugiato dietro alla sfortuna, ed è vero che in qualche partita ci siano stati episodi poco chiari, ma dieci punti conquistati su cinquantaquattro a disposizione, sono dieci giganteschi indizi che portano a una prova schiacciante, ovvero che la Lazio non è capace di imporsi e non ha la forza per farlo. E i numeri ne sono la dimostrazione. Per riuscire a salvare la faccia e conquistare una preziosa vittoria servirà una squadra operaia, organizzata e cinica. La Lazio vista domenica scorsa a Livorno potrebbe far ben sperare, anche perché, nonostante i toscani non abbiano opposto grande resistenza, Klose e soci hanno messo in evidenza organizzazione di gioco e carattere, doti che fino a una settimana fa non c’erano state. Un successo farebbe respirare squadra e tecnico che, a quel punto, potrebbe anche restare nella capitale. Nonostante le frasi a favore del suo allenatore, Lotito il nodo ancora non l’ha sciolto in modo definitivo. Per domenica il tecnico di Sarajevo dovrebbe avere tutti a disposizione tranne Gonzalez ed Hernanes, il cui procuratore, Joseph Lee, ieri è piombato a Roma e si è incontrato con il club per parlare di rinnovo o cessione. Inter e Milan lo vogliono.



QUI VARSAVIA

Oggi o al massimo domani potrebbero tornare a casa tutti e nove i tifosi della Lazio ancora detenuti nel carcere di Varsavia. Ieri sono state accolte altre tre istanze di scarcerazione, ma soprattutto ieri i tifosi biancocelesti sarebbero riusciti a raccogliere la somma necessaria, oltre 40.000 euro, per pagare tutte le cauzioni.
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