I gatti di Roma ingrassano, mettiamoli a dieta

di Pietro Piovani
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Mercoledì 14 Maggio 2014, 23:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 09:48
Se ci fossero ancora i gatti per strada ci sarebbero senz'altro meno topi. Il problema che la nostra citt ormai un habitat ostile per loro

Alessio Marini







È vero, in effetti si ha l'impressione che a Roma non ci siano più i gatti di una volta. Si potrebbe persino azzardare una teoria socio-economica, ipotizzare che l'abbondanza di felini randagi sia un indicatore di benessere (i nostri nonni raccontavano che in tempo di guerra non si vedeva più un gatto per la strada), e dunque immaginare che l'assenza di mici sia una conseguenza della crisi. Spesso però le nostre impressioni personali sono ingannevoli. E infatti, interpellando l’efficiente Ufficio benessere degli animali del Comune, scopriamo che la popolazione felina percepita non corrisponde a quella reale: i gatti a Roma non sono affatto diminuiti, anzi sono in aumento. È difficile fornire numeri precisi, per evidenti ragioni un censimento accurato è impossibile. Ma quello che è sicuro – spiegano i funzionari comunali – è che in questi anni sono aumentate le persone che lasciano da mangiare in strada. E grazie alla maggiore disponibilità di cibo le femmine riescono a portare a termine gravidanze più numerose. Nascono più cuccioli di prima, e vivono più a lungo. Il rischio per la specie è la sovrappopolazione, esattamente l’opposto di quanto temuto. Per fortuna esistono le colonie feline: ce ne sono ormai quasi 4.500, e ospitano 55 mila gatti che i volontari si incaricano di curare e sterilizzare. E per questo l’Ufficio benessere degli animali fornisce gratuitamente cibo dietetico, che garantisce un alimentazione sana e controllata. Perciò rivolgiamo un appello alle gattare e ai gattari di Roma: prima di lasciare in strada le vostre vaschette piene di trippa per gatti, rivolgetevi all’Ufficio benessere animali. I vostri amati mici ve ne saranno grati.



pietro.piovani@ilmessaggero.it