Cervia, antiche saline e nuovi Festival

Festival Aquiloni di Cervia
di Marina Moioli
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Lunedì 28 Aprile 2014, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 15:20

Citata da Dante nella Divina Commedia (Inferno, Canto XXVII), Cervia era un tempo un centro di produzione del sale. Oggi invece una delle localit turistiche dell’Adriatico più apprezzate. Leggenda vuole che quando era ancora interamente circondata dai boschi e dalle foreste, uno dei maggiori frequentatori di questi spazi verdi fosse il vescovo di Lodi, il quale un giorno, mentre passeggiava in pineta, si imbatté in un cervo, che gli si inginocchiò davanti in segno di devozione. Da quel giorno Cervia si chiama così, non solo per ricordare lo straordinario avvenimento, ma anche considerando che nelle pinete limitrofe i cervi erano particolarmente numerosi.

Oggi la pineta di Cervia - Milano Marittima si estende per circa 260 ettari e in 23 ettari di bosco è stato realizzato il Parco Naturale, dove si possono osservare da vicino mucche, cavalli, caprette, conigli, cigni, pavoni e cervi, simbolo della città. 827 ettari sono invece l’estensione delle saline, scrigno naturalistico di rara bellezza fruibile attraverso visite guidate a piedi o in barca organizzate dal Centro visite Saline. Da visitare il Museo del Sale di Cervia (MUSA) e quello dedicato alla Civiltà Agricola e Bracciantile, dove si trovano documenti e attrezzi che testimoniano la vita contadina ai primi del Novecento. Passeggiando sul piazzale dei salinari ci si può far sedurre dal fascino di un passato importante fra gli imponenti magazzini del sale e la torre San Michele, gli antichi guardiani dell’ «oro bianco». Il centro storico, costruito a fine Seicento, incanta il visitatore con le caratteristiche case dei salinari che fungono da cinta muraria della città. Caratteristico e particolare anche il teatro comunale, con affreschi del Canepa e un particolarissimo sipario a soggetto marinaro in cui compare anche un salinaro con la tipica imbarcazione: la burchiella.

L’occasione giusta per visitare Cervia è il Festival Internazionale dell’Aquilone, in programma dal 24 aprile al 4 maggio sulla spiaggia di Pinarella. Qui aquilonisti provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento per lanciare al vento meravigliose e artistiche opere volanti in un incontro di creatività e fantasia. Tra installazioni eoliche, concerti e voli in notturna.

Poi c’è il Maggio in Fiore che per tutto il mese trasforma Cervia in città-giardino con l’opera di architetti del verde che si ritrovano sul litorale realizzare le aiuole più creative e originali. I capolavori di questa eccezionale «competizione» che in realtà non prevedere né vincitori né vinti, sono visibili in tutte le delle località cervesi e possono essere ammirati ad ogni ora del giorno, ma anche in notturna come una straordinaria e originale mostra a cielo aperto. L’inaugurazione delle aiuole fiorite è in programma il 24 maggio con uno spettacolo di grande suggestione dedicato ai fiori e alla musica. In contemporanea nella vicina Milano Marittima è in programma una Fashion Night con allestimenti speciali, concerti, degustazioni e spettacoli.

I NOSTRI CONSIGLI

Hotel Gambrinus & Strand. Lungomare Grazia Deledda 104, Cervia

tel. 0544.971773, www.gambrinushotel.it

Un indirizzo raffinato per una vacanza in pieno relax in un hotel affacciatto sul mare e dotato anche di centro benessere.

A casa di Cristina, Via Bracciano 3, Cervia, tel. 340.1918096

Un piccolo e delizioso b&b con ingresso indipendente e un bel giardino.

Circolo dei Pescatori La Pantofla, Via Nazario Sauro 1, Cervia; tel 0544.973889

Pantofla era il nome dell’antica osteria sul Porto canale di Cervia frequentata dai pescatori. In una atmosfera marinara autentica si può gustare la tradizionale cucina a base di pesce. Nelle serate estive con gruppi locali (come «I malardot», cioè i malridotti, i senza vergogna) e cene a tema per la riscoperta dei sapori del passato.

Casa delle Aie, Via Aldo Ascione 4, Cervia; tel 0544.927631, www.lacasadelleaie.it

In una antica casa colonica che in origine era anche fabbrica di lavorazione dei prodotti della pineta oggi c’è è un caratteristico ristorante di cucina tipica romagnola. Le specialità sono la pasta fatta in casa e carne ai ferri.

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