Gli Anni Felici di Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti

Gli Anni Felici di Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti
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Sabato 28 Settembre 2013, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 13:54

Chi ha visto 'Anni felici' di Daniele Luchetti, con i due straordinari protagonisti Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti, ha sicuramente pensato alla sua assenza alla Mostra del cinema di Venezia. Peccato insomma che, per volont dello stesso autore, questo commedia intelligente e ben scritta sugli anni felici, tra arte e sesso, dei suoi genitori nella Roma degli anni Settanta sia mancata al Lido e abbia preferito invece partecipare al Festival di Toronto. Il Messaggero.it pubblica in esclusiva il backstage del film, con una simpatica intervista al piccolo protagonista Paolo, interpretato da Niccolò Calvagna.

«Perchè Toronto e non Venezia? Credo - spiega Luchetti - che questa scelta nasca anche da proiezioni da vivere sicuramente in modo più rilassato e per il fatto che a Toronto queste cose non si vivano come questioni di vita o di morte». E ancora il regista: «lì poi si può andare a piedi alla proiezione -. E - aggiunge con più realismo - a Toronto c'è poi un mercato forte. Un esempio: alla proiezione di 'Anni felicì c'erano 400 compratori».

Il film, che uscirà il 3 ottobre in 250 copie distribuite da 01, racconta la storia, tra verità e finzione, della famiglia del regista. Siamo a Roma in un 1974 ricostruito alla perfezione e dove la parola più cool è 'anticonvenzionalè e quella più infamante è invece: 'borghese'. Qui Guido (Kim Rossi Stuart) è artista a tutto tondo diviso tra body-painting e sculture. Uno che cerca di emergere nel difficile mondo dell'arte e non manca di fare l'amore con le modelle con cui lavora. Ma l'uomo, ammantato da quegli anni liberi pieni di voglia di cambiare, ha una moglie, Serena (Micaela Ramazzotti), del tutto tradizionale e due figli Dario e Paolo 10 e 5 anni. Serena è tutta per lui. Lo segue dappertutto, sana le frustrazioni del marito, ma poi, alla fine, rivela più coraggio del suo artista-compagno abbandonandolo per seguire una improvvisa passione lesbo scatenatagli dalla gallerista Helke (Martina Friederike Gedeck).

La veridicità della storia raccontata da Luchetti, spiega: «è esattamente in mezzo tra verità e fiction. Questo film - aggiunge - è un atto d'amore all'umanità dei miei genitori che sono stati in grado di vivere le loro passioni fino in fondo e anche di non riuscire, a volte, a farlo». Per quanto riguarda la vera madre del regista, spiega Luchetti: «ha visto il film e le è piaciuto molto. Solo ora ha paura e si preoccupa dei vicini che possano farsi una brutta opinione di lei». Del padre, ormai scomparso, dice invece con grande affetto:«non aveva il coraggio di esporre le sue opere, era fatto così e aveva un rapporto difficile e complicato con la critica. Con me c'era una grande complicità».

L'educazione dei suoi genitori è totalmente diversa da quella di oggi:«lo so bene. Ho un figlio di 13 anni. Allora si contestavano millenni di educazione tradizionale, fu una generazione che per prima mise in discussione tutto questo. Ora tocca un pò alla nostra generazione di voler recuperare almeno qualcosa di quella vecchia educazione». Per quanto riguarda il titolo 'Anni felicì, spiega Luchetti:«va detto che io ho curiosità del passato e nostalgia del futuro».

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