Aereo scomparso, l'ultima teoria: «Piloti svenuti, si è inabissato con il pilota automatico»

Aereo scomparso, l'ultima teoria: «Piloti svenuti, si è inabissato con il pilota automatico»
di Anna Guaita
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Giovedì 26 Giugno 2014, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 18:37
Per sei ore rimasto in volo guidato dal pilota automatico. Quando il carburante è finito, è caduto a vite in mare, e si è inabissato, forse intatto. E' questa l'ultima teoria sulla sorte del volo Malaysia 370, scomparso lo scorso 8 marzo con a bordo 239 passeggeri e membri dell'equipaggio.



La teoria è stata presentata dalle autorità australiane, secondo le quali è molto probabile che tutti nell'aereo fossero svenuti e in stato di ipossia, cioé grave carenza adi ossigeno. L'ipossia genera in un primo momento confusione e spaesamento. Ma è possibile che i piloti, accortisi di essere sul punto di perdere conoscenza abbiano inserito il pilota automatico.



La teoria non spiega però cosa possa aver causato sia la perdita di ossigeno e lo svenimento collettivo, sia la rotta anomala seguita dall'aereo appena un'ora dopo aver lasciato l'aeroporto di Kuala Lumpur diretto verso Pechino. Invece che continuare verso nord e la Cina, infatti, il 777 aveva fatto un'inversione a U tornando indietro e poi avventurandosi sull'Oceano Indiano, e verso sud e la costa australiana.



Il vicepremier australiano, Warren Truss, ha presentato la nuova teoria, sottolineando che essa si basa sulla lettura dei movimenti dell'aereo compiuto dai satelliti, e che quindi non può spiegare quel che stava succedendo all'interno del 777. Nessuno per ora può dirci se c'era stato un attentato terroristico o un guasto catastrofico che ha fatto deviare il volo dalla sua rotta.



Quel che è invece diventato chiaro, dopo che finalmente i vari Paesi interessati hanno messo a disposizione la lettura dei loro satelliti, è che l'aereo per sei ore ha seguito una rotta precisa, senza distaccarsene di un metro. E questo depone a favore della teoria del pilota automatico. L'assoluto silenzio radio rafforza invece l'ipotesi di un malore dei piloti.



Sulla base delle letture dei satelliti, le ricerche del 777 si stanno spostando ancora più a sud dell'Oceano Indiano, a circa 1800 chilometri dalla costa australiana e dalla città di Perth. Il direttore dell'Australian Transport Safety Bureau, Martin Dolan, ha spiegato che a cominciare da agosto verranno condotte minuziose ricerche via sonar del fondale oceanico nella zona. L'area indicata è ancora più inospitale e turbolenta di quella che è stata inutilmente ispezionata nei mesi scorsi. La profondità qui raggiunge i sette chilometri, e il mare è spesso agitato. Gli esperti australiani pensano che la ricerca potrebbe durare ancora molti mesi.
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