Uccisa dall'ex compagno a Frosinone: «Romina colpita a tradimento, non poteva fuggire»

Nei giorni scorsi il delitto del 2 maggio è stato ricostruito dai carabinieri del Ris

Uccisa dall'ex compagno a Frosinone: «Romina colpita a tradimento, non poteva fuggire»
di Marina Mingarelli
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Domenica 25 Settembre 2022, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 16:05

Romina De Cesare, la ragazza uccisa dall'ex il 2 maggio scorso in un appartamento del centro storico di Frosinone, è stata colpita quando meno se l'aspettava. Secondo la ricostruzione effettuata nei giorni scorsi dai carabinieri del Ris la ragazza sarebbe stata aggredita mentre si trovava di spalle. La barista 36enne di Cerro al Volturno sarebbe stata colta di sorpresa mentre stava svolgendo dei lavori domestici in cucina.

Pietro Ialongo, il tecnico informatico di 38 anni accusato di omicidio volontario, l'avrebbe accoltellata prima nella parte bassa della schiena, poi una volta scaraventata a terra ha infierito sul suo corpo colpendola con ben 15 fendenti. A decretare la sua morte una coltellata al cuore. Questo è quanto riportato nella perizia effettuata dal medico legale Gabriele Margiotta.

Non sarebbero invece stati rilevati segni di strangolamento. Secondo gli investigatori del Ris sarebbe stato proprio l'effetto sorpresa a non dare via di scampo alla barista.

Nel corso dell'incidente probatorio sono stati analizzati anche il telefonino dell'indagato e della vittima. La follia omicida sarebbe stata scatenata a seguito della decisione di Romina di lasciare il compagno perché si era innamorata di un altro.

Quella notte Pietro Ialongo, dopo aver accoltellato la giovane barista, è salito in auto ed ha vagato lungo le strade fino ad arrivare sulla spiaggia di Sabaudia dove qualcuno che lo aveva visto entrare in acqua seminudo ha allertato i carabinieri della locale stazione. Quando le forze dell'ordine sono riuscite ad entrare nell'appartamento la giovane era deceduta dopo una lunga agonia. Inizialmente Ialongo. che è difeso dall'avvocato Vincenzo Mercolino, aveva negato, ma poi dopo alcune ore è crollato confessando il delitto. Al momento l'uomo si trova detenuto nel carcere di Latina. I familiari della vittima che chiedono giustizia si sono rivolti all'avvocato Danilo Leva.
 

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