LE INDAGINI
L'ipotesi d'accusa mossa dalla Procura di Roma è quella di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravata dalla rilevante entità patrimoniale, ai danni di Gestore servizi energetici spa. Per gli investigatori si tratta di una frode compresa in un periodo di quattro anni, dal 2014 al 2018. Un'inchiesta che ieri ha portato oltre trenta finanzieri a eseguire anche undici perquisizioni, sette domiciliari disposte nei confronti degli indagati e quattro nei locali delle società coinvolte. Un'attività che è stata condotta nel Lazio, a Roma, Frosinone e Castro dei Volsci, e in Veneto, anche a Venezia, Padova e Treviso. Le indagini delle Fiamme gialle del capoluogo, guidate dal colonnello Alessandro Gallozzi, sono iniziate qualche tempo fa sotto il coordinamento dei magistrati del gruppo reati contro la pubblica amministrazione della Procura capitolina. Un lavoro investigativo culminato con la notifica degli avvisi di garanzia e con l'esecuzione dei provvedimenti del gip. In base alla ricostruzione le società su cui si è concentrata l'attenzione dei militari hanno ottenuto contributi pubblici per 47 milioni di euro dalla società partecipata dal ministero dell'Economia, la Gse. Per farlo avrebbero presentato documentazione ritenuta falsa o contraffatta. Dagli accertamenti è emerso che sono state depositate migliaia di domande per l'erogazione di incentivi in relazione all'esecuzione di interventi di efficientamento energetico. Lavori per un totale di 47 milioni che, stando alla contestazione sollevata degli inquirenti, non sono mai stati realizzati. Nel mirino delle Fiamme gialle sono finite anche le fatture emesse dalle imprese incaricate di svolgere le opere: per gli investigatori i documenti fiscali erano falsi. Settimane di accertamenti, riscontri, acquisizione di documentazione nella sede della società ministeriale hanno indotto il gip a disporre il sequestro per le società: una detiene anche quote di parte della Selva di Paliano. I tre imprenditori sono assistiti dal legale Calogero Nobile.
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