Sversamenti notturni, scatta l'allarme nella zona industriale del Cassinate

Sversamenti notturni, scatta l'allarme nella zona industriale del Cassinate
di Vincenzo Caramadre
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Agosto 2022, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 14:14


L'allarme è scattato poco prima dell'alba di ieri, quando i residenti della zona, costretti a dormire con le finestre aperte hanno cominciato ad avvertire gli olezzi nauseabondi. C'è stato il passa parola e nel corso di una ricognizione sulle strade è stato scoperto che l'impianto di sollevamento delle acque che si trova nella zona industriale, tra Villa Santa Lucia e Cassino, era andato in blocco. Le acque che emanavano cattivo odore sgorgavano sulla strada e poi finivano nei fossati circostanti. A raccontare quanto accaduto sono stati proprio i residenti della zona che, assieme ai comitati ambientalisti, ormai da anni portano avanti la battaglia a tutela delle acque nella zona industriale del Cassinate.
IL RACCONTO
«Alle 4.15 di questa mattina (ieri ndr) per l'ennesima volta la pompa di sollevamento is3 all'interno dell'area Cosilam, di proprietà del Consorzio industriale si è ferma. Risultato? L'Acqua sporca con odore di uova marce è stata canalizzata in un ruscello per poi finire nel rio Fontanelle che sfocia a monte delle pompe di captazione del consorzio di bonifica», è stato detto. Poi l'interrogativo: «Ma è la stessa acqua che il consorzio fa pagare ai consorziati?». Una domanda che è rimpallata per tutta la giornata di ieri e che resta. Interrogativi a parte resta quanto accaduto che preoccupa e non poco residenti e ambientalisti.
IL PRECEDENTE
Solo nella giornata di sabato sempre i comitati ambientalisti della zona avevano allertato i carabinieri dopo aver notato che le acque del Rio delle Fontanelle - il corso d'acqua che si estende per diversi chilometri tra Cassino fino a Villa Santa Lucia - si erano tinte di marrone. «La portato era aumentata e il colore era insolito: marrone scuro», avevano spiegato i residenti. C'è stato il sopralluogo dei carabinieri della stazione di Piedimonte San Germano, i quali hanno avviato gli opportuni accertamenti anche attraverso Arpa Lazio e i colleghi carabinieri forestali.
Intanto è stata chiusa di recente una prima tranche delle indagini denominate Acquanera del Nipaf dei carabinieri forestali e della procura di Cassino (sostituto procuratore Emanuele De Franco) sulla funzionalità del depuratore Cosilam, dato in gestione alla AeA, di via Molinarso a Villa Santa Lucia. Più volte sempre i comitati ambientalisti avevano lamentato olezzi e sversamenti di acque schiumose nel rio Pioppeto. L'impianto attualmente è sotto sequestro giudiziale mentre gli indagati che rischiano il rinvio a giudizio sono cinque, tra ex vertici della AeA e alcuni tecnici, ai quali viene contestato il reato d'inquinamento ambientale, ma ad alcuni anche la violazione delle norme a tutela dei lavoratori.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA