Rifiuti, droga e usura La Ciociaria stretta nella morsa dei clan

Rifiuti, droga e usura La Ciociaria stretta nella morsa dei clan
di Vincenzo Caramadre
2 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Aprile 2022, 07:31


Una provincia, quella di Frosinone, stretta nella morsa dei clan, dove la pandemia ha acuito l'incidenza e la predominanza della criminalità organizzata sull'economia legale. A metterlo nero su bianco è stata la Direzione investigativa antimafia (Dia) che, nel rapporto al Parlamento presentato ieri dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, ha scandagliato il lavoro fatto sul territorio e le propaggini dei clan nel primo semestre del 2021. A favorire gli investimenti illeciti e l'incidenza della malavita sui maggiori settori dell'economia legale è la contiguità territoriale con le province campane. Ciò vuol dire, stando al rapporto della Dia, che in Ciociaria non si spara, ma, con una presenza silente, si preferisce investire in settori apparentemente leciti. Soprattutto a Cassino e nel cassinate dove le famiglie legate ai clan camorristici della provincia di Caserta sono particolarmente attive. Ma quali sono i settori in cui s'investe?
«I traffici di stupefacenti - si legge nella relazione semestrale - continuano a rappresentare un'importante fonte di lucro per i gruppi organizzati attivi nella provincia così come l'usura, il riciclaggio, il settore dei giochi e delle scommesse e quello dei rifiuti, segmenti criminali sui quali le mafie hanno lucrato sfruttando le opportunità del territorio, con i conseguenti rischi di infiltrazione dell'economia legale alimentati dall'emergenza pandemica».
I LATITANTI
In Ciociaria hanno trovato rifugio numerosi latitanti, come dimostrano gli arresti avvenuti nel recente passato di esponenti di spicco legati ai clan Amato-Pagano, Polverino e ai Casalesi. «L'incidenza criminale nell'intera provincia - è stato spiegato dalla Dia - è condizionata dalle proiezioni delinquenziali campane, con riferimento soprattutto alla storica presenza del clan dei Casalesi (in particolare i Venosa) e del clan Mallardo». Nell'area di Cassino, invece, a dominare sarebbe, invece, il cartello dei Casalesi, gli Esposito di Sessa Aurunca, i Belforte di Marcianise, ma anche i clan napoletani Licciardi, Giuliano, Mazzarella, Di Lauro e Gionta di Torre Annunziata.
Ma la Ciociaria non è immune ai gruppi criminali, cosiddetti autoctoni, di origine rom che sono dediti all'usura, alle estorsioni e al traffico di droga.
«Le propaggini criminali autoctone rappresentate principalmente dalle famiglie Spada e Di Silvio. Queste, imparentate con le omonime aggregazioni criminali romane e pontine, si sono rese protagoniste nel tempo di alcuni rilevanti episodi delittuosi dimostrandosi attive nel racket delle estorsioni, nell'usura, nel traffico e nello spaccio degli stupefacenti talvolta in osmosi con organizzazioni mafiose».
L'OPERAZIONE
Nella relazione, infine, viene citata l'operazione Autoriciclo della Guardia di finanza di Cassino che nel febbraio 2021 portò all'esecuzione di una misura restrittiva nei confronti di 17 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, evasione e frode fiscale. Alcuni dei coinvolti sono stati ritenuti contigui al clan dei Casalesi.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA