Due fratelli di Veroli pestati a sangue dal branco per futili motivi. Gli aggressori, quattro giovani che sono stati subito identificati, dovranno comparire davanti al gup. I fatti risalgono al 9 giugno del 2021 quando un ragazzo di 26anni che si trovava a bordo della sua minicar insieme ad un amico si era recato a fare una passeggiata a Boville Ernica. All'ingresso del paese era stato superato da un'altra macchinina che con una manovra repentina aveva messo in seria difficoltà alla guida il 26enne. Subito dopo era arrivata un'altra minicar che cercava di affiancarlo. Il giovane ha intuito che quei ragazzi lo stessero provocando. Per tale motivo aveva deciso di procedere lentamente, proprio per non causare eventuali collisioni e dare adito a provocazioni di sorta. Dopo aver percorso alcune centinaia di metri il 26enne aveva chiesto a quei ragazzi spiegazioni circa il loro comportamento, ma loro avevano risposto con una fragorosa risata e poi si erano allontanati, Pensando che la questione fosse finita lì il ragazzo si era fermato con il suo amico nella piazza di Boville Ernica al "lavatoio" e proprio lì aveva notato le stesse minicar.
I MESSAGGI SUL TELEFONINO
Il giorno dopo però sul suo telefonino aveva ricevuto dei messaggi da numeri che non aveva in memoria, ma dal profilo aveva capito che si trattava degli stessi giovani di Boville Ernica.
LE BOTTE IN PIAZZA
Giunti nella piazza il giovane aveva notato che c'erano i ragazzi della minicar insieme ad altri loro coetanei. Una volta avvicinatos, quello che gli aveva chiesto l'appuntamento, ubriaco, continuava a dire che lui gli aveva messo le mani addosso ma non era vero. Ma con una mossa inaspettata lo aveva colpito con una testata e rapinato del crocefisso d'oro attaccato alla sua catenina. A quel punto il fratello vedendolo in difficoltà era corso in suo aiuto. Ma anche lui era stato preso a pugni e lasciato a terra sanguinante Ed è stato proprio quest'ultimo ad allertare i carabinieri della locale stazione. Il branco però si era subito defilato. Le vittime del pestaggio, che avevano dovuto ricorrere alle cure ospedaliere, avevano ben impresse nella mente coloro che li avevano picchiati selvaggiamente. Rappresentati dall'avvocato Tony Ceccarelli hanno fatto scattare la denuncia. A conclusione delle indagini il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone.
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