Falsificava le ricette del veterinario per doparsi con i farmaci dei cani, giovane condannato

Falsificava le ricette del veterinario per doparsi con i farmaci dei cani, giovane condannato
di Marina Mingarelli
3 Minuti di Lettura
Sabato 19 Marzo 2022, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Aveva falsificato  ricette per acquistare farmaci  dopanti:  C.Z. personal trainer  di 30 anni residente a Frosinone  è stato condannato a due anni  di reclusione per  falso, calunnia ed acquisto di sostanze steroidi.   

I fatti   risalgono a qualche anno  fa quando il giovane  esibendo la ricetta di un medico veterinario di Fiuggi  si era  recato in una farmacia di Ferentino per acquistare dei  farmaci che vengono utilizzati, normalmente,  per gli animali quando sono debilitati, ma con  effetto dopante  sugli esseri umani. Visto che il  25enne  si  recava spesso a  comprare quelle medicine,  il farmacista  insospettito,  si era  rivolto ai carabinieri per  far  presente  la situazione. 

Il veterinario della città termale contattato dai militari  aveva  riferito loro di non aver mai prescritto  alcuna   medicina  al 30enne  e di non sapere dunque come faceva  questi  ad avere  la ricetta con  l'intestazione del suo studio.  Quando il personal trainer  si era recato di nuovo nella farmacia di Ferentino ad attenderlo aveva trovato i militari che lo avevano accompagnato in  caserma.  A quel punto il ragazzo  aveva raccontato che  a procurargli  quelle ricette era stato il titolare di una  palestra  di Alatri.

A suo dire  quest'ultimo gli aveva detto che  assumendo quei farmaci avrebbe migliorato le  sue prestazioni atletiche  Ma il titolare dell'impianto sportivo   interrogato dai carabinieri era caduto dalle nuvole. Lui non gli aveva mai consegnato  quelle ricette.  Nel corso della perquisizione  però,  all'interno della palestra  gli uomini della Benemerita  avevano   rinvenuto  in un cestino alcuni farmaci steroidei. Da qui il rinvio a giudizio  con l'accusa di cessione di sostanze dopanti da parte del  titolare della palestra ed altri due soggetti che ruotavano nel mondo del fitness.


Il colpo di scena c'è stato quando nel corso del processo,  l'avvocato  Enrico Pavia che  difende il titolare della palestra,  ha chiesto un esame grafologico per  accertare se la scrittura della ricetta  fosse compatibile con quella  del suo assistito.

Nel contempo chiede anche  di esaminare la grafia del  personal trainer.

Ebbene  la   grafia  apposta sulle ricette ha coinciso con quella  del 30enne. A falsificare le ricette era stato proprio il frusinate. Nei giorni scorsi   a conclusione del processo il  giudice  ha  deciso di condannare il personal trainer a due anni di reclusione. Gli altri sono stati assolti. Nel collegio difensivo, oltre l'avvocato Pavia anche il legale Angelo Testa.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA