Frosinone, Rea (Unione popolare) punta alla Camera: «La mia battaglia per la sanità»

Frosinone, Rea (Unione popolare) punta alla Camera: «La mia battaglia per la sanità»
di Stefano De Angelis
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Sabato 3 Settembre 2022, 01:19 - Ultimo aggiornamento: 02:14

Aveva già portato avanti la sua battaglia quando era componente della Commissione sanità della Regione. Per lui è rimasta una questione centrale che oggi, con il suo ritorno nell’agone politico, vuole cavalcare ancora. «La sanità anche in provincia di Frosinone presenta alcune criticità da affrontare e risolvere nell’interesse dei cittadini». Parola di Romolo Rea, ex sindaco di Arpino ed ex consigliere sugli scranni di via Della Pisana. Da sempre uomo di sinistra, ora ha deciso di tornare in corsa, di riavvicinarsi a quella che è la sua passione viscerale: la politica. È in lizza per un banco a Montecitorio. Concorre con il partito Unione popolare, che fa capo all’ex sindaco di Napoli De Magistris.

Rea è capolista nel collegio plurinominale Frosinone-Latina per la Camera dei deputati. È fiducioso sull’esito elettorale e spera di poter entrare in Parlamento: «Per rappresentare, sostenere e difendere le province del Basso Lazio, quella di Frosinone, che per anni mi ha visto in prima linea su più fronti, e quella di Latina».

Il punto fermo di Rea è la sanità. «Anche in Ciociaria è in forte sofferenza - spiega -.

Da tempo sentiamo parlare di Pronto soccorso pieni con pazienti che aspettano ore, alcuni anche in barella, di tempi d’attesa eccessivi. Non è più possibile. Il settore va potenziato per dare soluzioni ai cittadini. Questo, in caso di elezione, sarà il mio impegno: lavorare per migliorare servizi e strutture sanitarie nonché per rafforzare la rete territoriale. Tra i vari aspetti, ce n’è uno da considerare, ossia che la popolazione è sempre più anziana». Poi aggiunge: «Oltre al fatto che c’è una cronica mancanza di personale tra medici e infermieri, la provincia paga la chiusura, negli anni, di vari ospedali: da quello di Arpino a quello di Atina e così via. È stato un grave errore, i cui effetti si sono riversati sui cittadini».

Rea indica poi le altre priorità. «C’è la questione dell’inquinamento atmosferico e dei fiumi, che finora, a mio avviso, è stata trascurata. Poi c’è la piaga della disoccupazione: negli ultimi tempi hanno chiuso decine di aziende e ora con l’aumento delle bollette, un pericolo che bisogna disinnescare con i fatti, si rischia il collasso. Una volta tra Sora e Isola del Liri c’erano le cartiere a trainare l’economia e a dare un futuro ai giovani, che oggi, invece, faticano a trovare un posto di lavoro. Per questo è necessario anche sviluppare i distretti industriali. Un’altra urgenza è quella delle infrastrutture: sono fondamentali per rilanciare economia e occupazione».

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