Cassino, morì in ospedale dopo l'intervento chirurgico: il gip riapre il caso

Dopo l'opposizione all'archiviazione presentata dagli avvocato Salera e Marandola per conto della famiglia Panaccione

Cassino, morì in ospedale dopo l'intervento chirurgico: il gip riapre il caso
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 19 Marzo 2024, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 08:29

Sembrava destinata a finire negli archivi del tribunale l'indagine relativa al decesso del dottor Alberto Panaccione, dentista in pensione, ma così non sarà. Il Gip del tribunale di Cassino, infatti, ha accolto l'opposizione all'archiviazione presentata dagli avvocati Paolo Marandola e Sandro Salera, incaricati dalle figlie dello stimato e conosciuto professionista cassinate: ci saranno nuove indagini. La vicenda risale al febbraio 2021 quando il noto professionista morì all'ospedale Santa Scolastica di Cassino poche ore dopo l'esecuzione di un banale intervento chirurgico.

LA RICOSTRUZIONE

A seguito dell'esposto dei familiari, la procura di Cassino aprì un procedimento penale a carico di diversi medici ed infermieri, conferendo ad un medico legale e ad un urologo l'incarico di chiarire le cause del decesso.

Ma i consulenti ritennero che non "fosse chiara la causa del decesso" poiché nel determinare l'evento venne messe in rilievo anche una presunta "coronopatia pregressa" da cui il paziente sarebbe stato affetto. Sulla base di queste considerazioni, la Procura aveva presentato la richiesta di archiviazione immediatamente opposta dalle figlie del dottor Panaccione, nella quale si evidenziava una serie di presunte condotte omissive del personale sanitario, che resero difficoltoso ricostruire l'esatta dinamica dei fatti, e l'omessa valutazione di ulteriori aspetti clinici, primo tra tutti l'ingente perdita di sangue subita e l'utilizzo di un catetere errato.

Giovedì scorso il Gip Alessandra Casinelli, ha accolto l'opposizione all'archiviazione, come richiesto dagli avvocati Marandola e Salera, ed ha disposto lo svolgimento di un approfondimento di indagine nei confronti, per ora, di un medico e di un'anestesista, al fine di chiarire effettivamente come siano andati i fatti. In particolare il Gip ha ordinato di disporre una consulenza cardiologica integrativa, nonché di accertare l'esatta identificazione del personale medico che ebbe in cura Panaccione nel periodo post operatorio e fino al decesso, escutendo quali sommari informatori il direttore sanitario dell'ospedale e altri medici che ebbero in cura il paziente. Nel termine di 120 giorni la Procura dovrà inoltre ricostruire in maniera esatta le terapie praticate al Panaccione e le modalità di annotazione delle informazioni della cartella clinica.

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