Frosinone. Grande capoluogo
e piccola città: maggioranza divisa

Frosinone. Grande capoluogo e piccola città: maggioranza divisa
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Martedì 16 Luglio 2019, 16:28
Altro che progetto di Frosinone grande capoluogo, i nostri amministratori per ora non riescono a garantire neanche la manutenzione ordinaria della città. Sarà, quindi, problematico riuscire a far decollare il progetto, targato Unindustria, di una città federata con i Comuni confinanti, da 153 mila abitanti, per la gestione unica dei servizi primari.
Questo, in sintesi, abbiamo scritto domenica scorsa e ora sulla questione interviene il presidente del Consiglio comunale Adriano Piacentini, autorevole esponente della maggioranza di centrodestra che governa il capoluogo ormai da più di sette anni. «Condivido perfettamente - afferma - abbiamo perso di vista i problemi della collettività, non siamo stati in grado di portare a termine (SIC!!!), se così possiamo dire, aeroporto ed interporti, ci siamo riempiti la bocca sul problema (vero) dell'area di crisi dove nessuno muove un dito, ma continuiamo sul percorso dell' assistenzialismo quando quelle famiglie hanno l'impellente necessità di un posto di lavoro. Continua la disoccupazione giovanile, persistono, anzi si acuiscono sempre di più, le problematiche annesse al mondo dei servizi sociali, ove a stento, ancora per poco, le amministrazioni riescono veramente con pochi euro a dare quel tanto e non più andando sempre più in maniera significativa ad incidere sui risparmi delle famiglie che si assottigliano in maniera dilagante».
LE CASSE VUOTE
Ed ecco il dubbio di Piacentini: «La politica e il mondo imprenditoriale in generale ivi compreso artigiani, commercianti, piccole e medie imprese, non riescono più a colloquiare, ad agire in maniera sinergica. Tornando a livello locale, pur considerando meritevole di attenzione, promuovere l iniziativa di grande capoluogo, mi chiedo quale percorso s'intende fare quando le amministrazioni comunali di riferimento, non hanno risorse finanziarie tali da poter impegnare: i Comuni sono tutti sull'orlo del dissesto. Non credo che il mondo industriale si possa sostituire alle amministrazioni. Si continua, quindi, ad assistere a dichiarazioni di principio nella consapevolezza che l'obiettivo, forse, verrebbe raggiunto???..quando??? Come???»
Questo in generale ma il Comune di Frosinone, sempre secondo il presidente del Consiglio Piacentini ha una difficoltà in più. «Per quanto attiene l'amministrazione comunale di Frosinone - spiega infatti - credo non sfugga a nessuno, le enormi difficoltà che quotidianamente si devono affrontare per carenza di risorse finanziarie impegnate nel deliberato piano di rientro ove, ricordo a me stesso, questa amministrazione, questi cittadini, hanno rimborsato già 30 milioni di euro dei 50 impegnati, tutto questo in presenza di drastiche riduzioni di finanziamenti da parte del governo centrale ma soprattutto in presenza di una costante posizione creditoria del comune di Frosinone nei confronti della Regione che, ad oggi, ci deve più di 7 milioni di euro».
LA BACCHETTATA
Poi arriva una bacchettata al governo gialloverde, abbastanza sorprendente per una maggioranza guidata dal sindaco Nicola Ottaviani, leghista dell'ultima ora: «Mi domando: per questo governo centrale - si chiede allora Piacentini- in occasione della ultima manovra finanziaria operata, nell'ambito delle drastiche riduzioni verso gli enti locali, era così difficile fare un distinguo tra i comuni in difficoltà economica con piani di rientro finanziari già definiti dalla corte dei conti rispetto a quelli più virtuosi? Il comune di Frosinone, come altri capoluoghi di provincia, essendo già impegnato nel piano di rientro, non doveva essere destinatario di una forte contrazione di finanziamenti perché, così facendo, nonostante l impegno profuso dall'amministrazione Ottaviani, si rischia di non poter assistere la cittadinanza nelle innumerevoli esigenze quotidiane, sconfinando nel dissesto finanziario».
L'AFFONDO FINALE
Arriva quindi l'affondo finale: «Mi chiedo: i parlamentari di espressione di questo territorio cosa hanno fatto???....cosa stanno facendo????....niente di niente, nessuna iniziativa propositiva, solo iniziative tese a creare gruppi e gruppetti con il solo obiettivo di avere ruoli di rappresentanza, caratterizzati da contenuti politici di basso profilo che nulla hanno a che vedere con i problemi della collettività.
In questo contesto così amorfo e di difficile vivibilità, mi chiedo come si possa portare avanti un iniziativa, di grande capoluogo così lodevole ed altrettanto impegnativa, con esponenti parlamentari che a partire dal 5 marzo 2018 hanno dimenticato il territorio».
 
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