Il "gatto e la volpe" nei furti di carte di credito e bancomat, conti svuotati e shopping sfrenato

Nei guai due frusinati accusati di aver derubato più di venti persone

Il "gatto e la volpe" nei furti di carte di credito e bancomat, conti svuotati e shopping sfrenato
di Marina Mingarelli
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Venerdì 21 Aprile 2023, 08:52

Nel giro di un anno avevano trafugato circa una ventina di carte di credito e bancomat. I due malviventi, uno di 43 anni l'altro di 39, entrambi residenti a Frosinone e con una sfilza di reati alle spalle, adesso debbono rispondere a vario titolo di furto e ricettazione. La vicenda risale allo scorso anno quando gli investigatori avevano cominciato a svolgere indagini sui numerosi furti consumati ai danni di cittadini non soltanto del capoluogo ciociaro, ma anche delle zone limitrofe. La tecnica utilizzata dai due consisteva nell'agire con molta destrezza.

Importante e fondamentale poi la divisione dei ruoli.

Mentre uno si preoccupava di trafugare le carte di credito, subito dopo l'altro doveva, in maniera repentina, cercare di prelevare tutto il contante possibile. Nella peggiore delle ipotesi strisciavano le carte di credito per fare acquisti. Come già accennato la realizzazione del colpo consisteva nella tempestività. I conti dovevano essere svuotati prima che i derubati si accorgessero di non avere più nel portafogli la tessera magnetica.

Viceversa si recavano presso gli appositi uffici per bloccare le card. E questo significava far fallire il colpo miseramente. Bisogna dire che utilizzando questo modus operandi la coppia era riuscita ad incassare una discreta somma di denaro. Ma siccome chi troppo vuole nulla stringe, a smascherare i due sono state le decine di acquisti effettuati con una delle carte trafugate. I due frusinati sono stati incriminati adesso per furto e ricettazione. Il pubblico ministero a conclusione delle indagini ha chiesto il loro rinvio a giudizio. Il prossimo giugno accompagnati dal loro legale difensore Roberto Capobianco dovranno comparire davanti al giudice per le udienze preliminari. Ad avere la posizione più grave il 39enne accusato di ricettazione. Un reato per il quale sono previsti fino a sette anni di carcere.
 

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