Frosinone, “Vietato Morire”: il corteo dopo la sparatoria di via Moro

Domani in centro la manifestazione degli studenti promossa da "L'albero di Thomas" e dalla provincia

Frosinone, “Vietato Morire”: il corteo dopo la sparatoria di via Moro
di Redazione Frosinone
2 Minuti di Lettura
Martedì 26 Marzo 2024, 08:03

Una giornata di mobilitazione studentesca contro gli episodi di violenza in provincia di Frosinone. L’appuntamento è per domani mattina, mercoledì 27 marzo, a partire dalle 9.30. L’iniziativa è promossa dall’associazione “L’Albero di Thomas”, il sodalizio nato dopo l’omicidio di Alatri avvenuto nel gennaio dello scorso anno che è costato la vita a Thomas Bricca, 19 anni. Poi lo scorso 9 marzo la sparatoria allo “Shakebar”.Unaltromorto.Fatti davantii giovani non vogliono restare indifferenti. L’iniziativa di domani è stata organizzata insieme alla Provincia di Frosinone, agli istituti scolastici e alla Consulta provinciale studentesca. I ragazzi si ritroveranno a partire dalleore9.30 nel parcheggioantistante il parco Matusa e poi da qui si snoderà un corteo in via Aldo Moro.

«L’intento - spiega Lorenzo Sabellico dell’associazione “L’Albero di Thomas” e zio di Thomas Bricca - è quello di dare unsegno tangibile econcreto della ferma volontà di tutta la comunità, in primis dei giovani, di opporsi a tanta miserabile violenza, in un cammino simbolo anche di sollecitazione per un maggiore impegno istituzionale, nel prendersicarico di un disagio giovanilesemprepiùdilagante».

Il corteo sarà animato da striscioni e canti.

Il titolo scelto dalla manifestazione è “Vietato morire” con riferimento ai fatti di sangue di cui è stata teatro la Ciociaria,maanche alle pochepossibilità di riscatto che la provincia offreallenuovegenerazioni. «Ascoltoe inclusione deigiovani devono essere i cardinie i principidiuna progettualitàcomplessa, affinché nuove opportunità possano disvelarsi agli occhi dei nostri giovani concittadini -prosegue Sabellico - Le nuove generazioni dovrebbero poter contare su valide alternative ad una realtà ormai depauperata, dove aridità morale, mancata integrazione, indifferenza e pregiudizio cessino di costituire terreno fertile di devianza, nonché possibile anticamera di episodi di violenza. Bisogna di costruire insieme, comecomunità,unambiente“sano”,secondo una visione che sappia esaltare l’importanza della cultura e, intrinsecamente, dei principi della solidarietà, della collaborazione, del mutuo aiuto, della sussidiarietà, della giustizia sociale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA