C'è una fonte di anidride carbonica in Valcomino, azienda presenta progetto per un investimento milionario

C'è una fonte di anidride carbonica in Valcomino, azienda presenta progetto per un investimento milionario
di Pierfederico Pernarella
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 15:29

Nessuno finora se n'era accorto o quantomeno non ci aveva prestato grande attenzione, ma il sottosuolo della Valcomino custodisce una risorsa che, se sfruttata, potrebbe valere milioni di euro. Per la precisione si trova nella zona di Polla Monticchio, nel comune di San Donato Val di Comino. In questa area, come in altre zone dell'Italia centrale, si registra una fuoriuscita significativa di alcuni gas naturali. Uno in particolare: l'anidride carbonica.

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Un fenomeno, riconoscibile da forti fenomeni di gorgoglio visibili sul terreno, noto da tempo alle comunità locali, che non è sfuggito alla "Sol Gas Primari srl", storica azienda con sede a Monza, quotata in Borsa, specializzata nella produzione e nella vendita di gas per uso medico, industriale e commerciale.



La "Sol Gas Primari" ha presentato una richiesta di ricerca  (clicca qui per gli elaborati progettuali) finalizzata a valutare la quantità di anidride carbonica presente, la sua qualità e il suo grado di purezza, e quindi se le risorse di gas naturale possonoe essere sfruttate per la produzione e la commercializzzione. L'obiettivo finale sarebbe infatti quello di realizzare uno stabilimento in una zona vicina alla fonte.

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«In effetti, se la presente ricerca desse esito favorevole, evidenziando una buona qualità e quantità del gas captato - spiega l'azienda nel progetto - si trasformerebbe in risorsa naturale sfruttabile, soprattutto nell'industria alimentare, l'attuale dispersione in atmosfera di consistenti flussi di anidride carbonica».

L'anidride carbonica naturale, in particolare, viene utilizzata anche nella lavorazione delle bevande gassose.

Un progetto al quale la "Sol Gas Primari" sembra credere, almeno a giudicare dall'investimento messo in campo per la sola fase iniziale. La ricerca, mediante l'installazione di pozzi e altre attrezzature per la captazione del gas, avrebbe una durata di 14 mesi per una spesa pari a 827mila euro.

La richiesta del permesso di ricerca è ora la vaglio della Regione Lazio che dovrà verificare se il procedimento debba essere o meno sottoposto alla procedura di VIA, ossia la valutazione d'impatto ambientale

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