Cassino, monumenti polacchi per sviluppare il turismo militare e religioso

sindaco di Cassino Salera presenta il progetto Polonia
di Domenico Tortolano
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Venerdì 16 Ottobre 2020, 08:22

Fare arrivare a Cassino e Montecassino 200 mila turisti polacchi  all’anno riscoprendo i percorsi di guerra del 1944 ma anche riportando alla luce la vecchia città sepolta dalle macerie a causa delle bombe  e installando una statua all’eroe polacco il generale Anders e da qui partire verso il monastero benedettino. Un progetto per valorizzare e sviluppare il turismo militare e religioso perché Cassino custodisce i cimiteri di guerra, polacco, inglese e  tedesco, nonché quello italiano e francese nelle vicinanze.  Un turismo che potrebbe favorire gli operatori economici e commerciali del territorio. Se ne è parlato ieri durante una conferenza di lavoro Cassino-Polonia per illustrare il progetto. E si è scoperto che la Polonia conta una via Montecassino in oltre 200 città e che quest’anno è stato  distribuito in tutte le scuole un depliant stampato  in 5 milioni di copie  con le foto del futuro monumento al generale Anders  su progetto dell’architetto Giacomo Bianchi e con la storia della vittoria di Montecassino nel 1944 durante la seconda guerra mondiale. L’unica vittoria militare  dei polacchi  che viene celebrata con tutti gli onori in tutta la Polonia. Ed ora dopo 76 anni dalla fine della guerra  si sta per varare a Cassino il progetto Polonia  per un  perenne ricordo di quel tragico evento bellico. E ieri è stato tracciato il progetto da realizzare entro maggio del prossimo anno. In sintesi si tratta di installare in un angolo di viale Dante, al centro della città, un grande monumento al generale Anders, comandante del secondo corpo polacco, e poi  di istituire nell’edificio dell’ex Onmi di via XX Settembre un Centro studi internazionale del secondo conflitto mondiale e della battaglia di Cassino e Montecassino. E un percorso didattico-militare  con l’installazione di 12 pannelli in tre lingue (italiano, polacco e inglese) sui sentieri di guerra tra Cassino, Caira e Montecassino salendo attraverso  l’antica mulattiera denominata dopo la guerra Cavendish road. Un percorso di 12 chilometri  tra le postazioni militari dove 76 anni fa si combattè aspramente. Ci  vogliono quattro ore a piedi per raggiungere quota 593 ai piedi dell’abbazia benedettina e del cimitero militare polacco dove riposano 1057 soldati del Paese delle aquile.

Era presente una folta delegazione polacca, capeggiata dal capo ufficio consolare dell’Ambasciata di quel Paese, Agata Ibek, il sindaco Enzo Salera, l’assessore alla cultura Danilo Grossi, il tenente colonnello Andrea Crescenzi in rappresentanza del generale Fulvio Poli, responsabile cultura dell’esercito italiano, gli architetti Giacomo Bianchi e Carlo Sadich, Antoine Tortolano, presidente dell’associazione Aprocis e responsabile dell’organizzazione, nonché diversi storici e cultori della storia locale. Della delegazione polacca facevano parte anche Bogoslaw Maminski, uno dei più grandi atleti polacchi del passato, impegnato nel mantenere i rapporti con la nostra città e con la sua storia.  Dopo aver ricordato il grande valore ed il sacrificio dei soldati polacchi il sindaco ha chiarito che la  conferenza di lavoro è propedeutica alla creazione del Centro Studi internazionale che ”intendiamo realizzare con il contributo del Ministero della Difesa e con lo Stato Polacco. Con tale operazione raggiungeremo anche l’obiettivo di recuperare e valorizzare l’ex Onmi, con la collaborazione degli amici polacchi”. L’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, ha espresso un plauso a tutte quelle persone che lavorano a mantenere viva la memoria storica ed ha manifestato fiducia circa l’incremento del turismo in città con il monumento che si erigerà in viale Dante al generale Anders. Ed ha rilanciato il progetto della candidatura di Cassino a capitale italiana della cultura per il 2024 in occasione degli 80 anni della fine della guerra e della distruzione della città ad opera delle forze alleate nel corso del conflitto bellico mondiale. “Una contaminazione estetica e culturale” l’ha definito l’architetto Giacomo Bianchi. L’Amministrazione comunale ritiene che il Centro studi e la sua localizzazione nella sede dell’ex Onmi “possa diventare un unico grande evento internazionale dove tutti i paesi che hanno combattuto a Cassino e Montecassino potranno incontrarsi per un grande messaggio di pace.”

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