Abbazia di Montecassino distrutta nel '44, azione inutile o necessaria? L'incontro alla Camera

La lezione di storia promossa dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni

Abbazia di Montecassino distrutta nel '44, azione inutile o necessaria? L'incontro alla Camera
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 09:49

È arrivata fino alla Camera dei deputati la vicenda della distruzione dell'Abbazia di Montecassino, il 15 febbraio del 1944 a opera delle forze alleate. A 80 anni da quel tragico evento la Fondazione Giuseppe Levi Pelloni ha promosso una vera e propria "lezione di storia" a più voci. L'incontro si è tenuto nella sala del Refettorio di Palazzo San Macuto ed ha avuto come protagonisti Francesco Arcese, Antimo Della Valle, Gaetano De Angelis Curtis, Lutz Klinkhammer e Pino Pelloni.

Se la completa distruzione, nel tentativo di annientare il caposaldo tedesco che bloccava agli alleati la strada per Roma è ancora una ferita aperta, fortunatamente il monastero è stato completamente ricostruito e riedificato nel rispetto del disegno originario con «un restauro puntuale e meraviglioso» -come affermano gli organizzatori dell'iniziativa. 

Ma la distruzione fu inutile o necessaria? Su questo e sul miracoloso salvataggio di migliaia di opere d'arte, sulle esperienze vissute dalla popolazione civile rifugiata, sulla propaganda dei comandi militari e le scelte adottate per la sua distruzione e sulla ricostruzione postbellica, si è articolata la conferenza grazie anche agli interventi degli storici e ricercatori presenti, impegnati a ricordare il tragico e storiograficamente controverso evento bellico. «Cassino e Montecassino ha sottolineato a chiusura del convegno Pino Pelloni - divennero simboli della ricostruzione nazionale.

Un editoriale apparso sul "New York Herald Tribune" nel maggio 1951, ebbe il merito di cogliere appieno il senso profondo del messaggio scolpito dallo scultore Pietro Canonica sul bassorilievo delle nuove porte bronzee dell'Abbazia, raffigurante le quattro distruzioni vissute da Montecassino nel corso dei 1500 anni della sua storia»

Tra gli interventi quello del saggista storico Antimo Della Valle in merito alle responsabilità per l'autorizzazione al bombardamento, di Gaetano De Angelis-Curtis che ha trattato il salvataggio, ad opera dei tedeschi, delle opere d'arte custodite nell'abbazia, mentre lo storico Lutz Klinkhammer si è soffermato sugli aspetti connessi alla linea Gustav e al ruolo dell'abbazia nel contesto locale e internazionale. Emozionanti, infine, le immagini, i disegni ed il filmato inedito presentato dall'architetto Francesco Arcese a corredo del suo intervento sul bombardamento. Ha portato il proprio saluto, infine, il generale Diego Paulet, capo ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa.
 

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