A Roma sbarcano gli Starship 9: «La nostra musica nata al... Flaminio»

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«A Roma non c’è differenza tra inferno e paradiso. Se hai fretta, non è la città per te; ma è luogo di incontri e coincidenze impossibili». Roman(ist)i doc, gli Starship 9 sono un duo formato da Ernesto Cornetta (voce, chitarra) e Fabio Fraschini (basso, tastiere). Il 9 giugno la storica etichetta Cinevox Record – romana anch'essa – pubblicherà il loro nuovo EP intitolato Hot Music. Li abbiamo intervistati per parlare del disco, ma anche di quella che in fondo è la loro prima fonte d'ispirazione: la Città Eterna.

Dove siete nati e/o cresciuti?
Ernesto a Monteverde e Fabio a Balduina. Cresciuti un po’ ovunque in città, e musicalmente parlando in gran parte insieme.

Lazio o Roma?
Un indizio: ci commuoviamo ogni volta che ascoltiamo il giro di basso di “Roma Roma Roma”.

In quale zona avete materialmente registrato l'EP?
Il nostro studio è nel quadrante tra piazza della Repubblica e Porta Pia: è una zona centrale, per lo più di passaggio, ma nasconde angoli sorprendenti e molto autentici.

Roma e il vostro primo ricordo musicale: che cosa vi viene in mente?
Ernesto: Pink Floyd da bambino allo stadio Flaminio, con mio padre obbligato ad accompagnarmi.
Fabio: John Denver, sempre al Flaminio, accompagnato da mio cugino con una Dyane 6. Lì scoprii anche il basso elettrico.

Tre posti di Roma che vi mandano in Paradiso, e tre invece all'Inferno – citando la traccia n°1 di Hot Music, “Roma Inferno e Paradiso”.
Ernesto: A Roma non c’è differenza tra inferno e paradiso, è proprio quello il senso. Citando un famoso film: “'sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma”. Se hai fretta, non è la città per te; ma è luogo di incontri e coincidenze impossibili. Per esempio non avrei mai pensato un giorno di ritrovarmi a vivere nello stesso palazzo dove ha abitato il grande Maestro Stelvio Cipriani.

“Maya Girl” è dedicata a tua figlia: un posto del cuore che ti fa pensare a lei?
Ernesto: ho avuto la fortuna di vivere a Trastevere proprio nel periodo in cui è nata, con gli annessi rituali. Maya, piccolissima, ha ribattezzato “leone Ernesto” uno dei bassorilievi marmorei all’ingresso della basilica di Santa Maria. Lo andiamo a salutare prima di sederci al San Callisto.

“Favourite woman”, la traccia n°3, inizia con il risveglio della protagonista in una stanza d'albergo: quale albergo sarebbe tra quelli presenti a Roma?
Ovviamente il Grand Hotel di via Orlando, vicino al nostro studio. Quello dell’albergo “vintage” è un richiamo estetico forte, c’è anche un altro brano nel disco precedente con quel titolo, ispirato però al Grand Hotel riminese di felliniana memoria.

“Lights out” cala il sipario su Hot Music: se poteste scegliere, in quale luogo suonereste al crepuscolo?
Fabio: Fori imperiali nella Casa delle Vestali, con tanto di fiaccole accese.