El Niño asseta l'Amazzonia, siccità mai vista dal Perù al Brasile

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Gli effetti del Niño assetano il Sudamerica, col prosciugamento di fiumi e specchi d'acqua iconici come il lago Titicaca o i corsi dell' Amazzonia. Il fenomeno, caratterizzato dal riscaldamento anomalo delle acque dell'oceano Pacifico, sta colpendo duro il subcontinente, mettendo a rischio la vita di centinaia di migliaia di persone e gli habitat naturali. L'ultimo allarme arriva dallo stato brasiliano di Amazonas.

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Amazzonia, cosa sta accadendo

L'area coperta dalle proverbiali foreste pluviali, affronta una delle siccità più gravi della sua storia. E in una regione che basa i suoi traffici sul trasporto fluviale, i corsi d'acqua che continuano a scendere di livello, lasciano i villaggi isolati e compromettono la distribuzione degli approvvigionamenti di cibo e mezzi di prima necessità per mezzo milione di persone. Lo stato d'emergenza è già scattato in 13 municipi, mentre altri 16 sono sotto osservazione. A Manaus, il livello del Rio Negro sta scemando a ritmi che raggiungono i 30 centimetri al giorno, segnando valori molto inferiori ai parametri standard per questo periodo dell'anno. Lo stesso vale per il Solimões, nel comune amazzonico di Benjamin Constant, che già alcuni giorni fa aveva perso 43 centimetri d'acqua, facendo registrare il secondo flusso più basso nel censimento della sua storia. Il governatore di Amazonas, Wilson Lima, afferma: «Non ho mai visto niente di questa portata».

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Amazzonia, previsioni pessime

Domani sarà a Brasilia per chiedere misure d'urgenza al governo federale. Anche perché l'Istituto nazionale di meteorologia non promette niente di buono: «Il Niño lascerà l' Amazzonia più secca e più calda, per un periodo più prolungato rispetto al passato». Ed è sempre più critica anche la situazione del lago Titicaca sulla catena delle Ande tra Perù e Bolivia, culla degli Inca, e considerato uno degli specchi d'acqua più generosi del Sudamerica. Il lago navigabile sul tetto del mondo. L'abbassamento del livello dell'acqua ha superato l'allarmante calo di 60 centimetri, e la situazione di questa riserva vitale per il sostentamento di migliaia di abitanti, tende al peggioramento. Una vera agonia, mentre scienziati ed esperti chiedono che i governi di Lima e La Paz corrano ai ripari attuando misure per affrontare i cambiamenti climatici. Il servizio meteorologico nazionale intanto pronostica: «Il prosciugamento potrebbe arrivare ad un metro già prima della fine dell'anno».