Angelo De Mattia
​Angelo De Mattia

Picco di acquisti/ La diffusione delle rate e le norme Ue che mancano

di ​Angelo De Mattia
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Lunedì 6 Marzo 2023, 00:03

Al calo non ancora significativo dell’inflazione che grava sulla spesa delle famiglie, il metodo “buy now, pay later” (acquista ora, paga dopo) può dare un sia pur limitato sollievo, a patto che se ne abbiano presenti anche i limiti. Si tratta di una variante del tradizionale acquisto a rate, un’innovazione, quest’ultima, che cominciò a svilupparsi decisamente tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta del Novecento, mentre si diffondeva il boom economico, la crescita aumentava di 4-5 punti l’anno, il clima di fiducia era alto, la speranza in un continuo miglioramento delle condizioni di vita era diffusa, i giovani guardavano al futuro con serenità e stimolanti aspettative. 

L’allora governatore della Banca d’Italia, Guido Carli, veniva raffigurato sui rotocalchi con una valigia zeppa di dollari, di ritorno dagli Stati Uniti, a testimoniare la fiducia internazionale nello sviluppo della nostra economia. Si presentavano anche acuti problemi sociali, con le grandi migrazioni di lavoratori, spesso con le famiglie, verso il “triangolo industriale” (Milano-Torino-Genova). 

Un acuto osservatore dell’epoca scriveva un saggio, che ebbe grande fortuna, in toni amari, dal titolo “I terroni in città”. Intanto, il miglioramento di stipendi e salari spingeva per gli acquisti a rate che si concentravano nei nuovi elettrodomestici e nelle “utilitarie”, in particolare nella celeberrima Fiat Cinquecento. Oggi il contesto è completamente diverso, anche se, passata la fase più dura della pandemia, la fiducia si sta progressivamente risollevando e la nuova modalità di acquisto si sta diffondendo: alcune stime ci dicono che in Europa oltre l’8% delle transazioni riguarda operazioni con quel metodo, il ricorso al quale in due anni avrebbe segnato una crescita del 450 per cento. 

In sostanza, si instaura un rapporto a tre: l’acquirente che viene subito in possesso del bene, il commerciante-venditore, l’intermediario (una società di fintech) che fornisce il corrispettivo al venditore. L’acquirente non subirebbe oneri per interessi e commissioni; tuttavia, se non rispetta i tempi dei numerosi pagamenti rateali, incorre in oneri molto pesanti. La Banca d’Italia non molto tempo fa ha richiamato l’attenzione sui rischi dell’utilizzo di questa modalità che, tra l’altro, può ingenerare il convincimento in chi vi ricorre di un peso lieve sul proprio bilancio in relazione al reddito di cui fruisce; ma, all’opposto, l’eventuale sommarsi di diversi acquisti con tale modalità può poi portare a un onere difficilmente sostenibile, con tutte le conseguenze del caso.
Naturalmente ciò non induce a trascurare i profili utili di queste operazioni, specialmente per spese impreviste e urgenti o per mancanza sicuramente transitoria di disponibilità.

Ma richiama ancora una volta l’esigenza di un uso consapevole del denaro e, quindi, l’importanza della diffusione dell’educazione finanziaria, a cominciare dall’attenzione che bisogna dedicare, soprattutto in operazioni di questo tipo, alle clausole contrattuali e agli strumenti per analizzarne la portata.
Vi è però l’esigenza dell’ulteriore sviluppo della normativa e dei controlli a tutela del consumatore.

In effetti, questa complessa operazione che, come si è detto, coinvolge tre soggetti, richiede una disciplina giuridica unitaria che per ora manca, non essendo sufficiente il ricorso alle singole norme emanate, sia pure con un taglio generale, per disciplinare altre fattispecie. 

La sua adozione dovrebbe avvenire a livello europeo, nel contesto della protezione del consumatore. E’ una misura che, anche per fare chiarezza del dare e dell’avere del venditore e del finanziatore, si impone, avuta presente la crescita del fenomeno. Naturalmente, qualora Bruxelles tardasse, si impone l’adozione di misure - al limite, anche in un’ottica transitoria - a livello nazionale, per sfruttare gli aspetti positivi dell’operazione prevenendo e contrastando quelli negativi.

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