1000 euro all’anno in più per sempre, a tutti: l’obiettivo di IUNGO è proteggere il potere d’acquisto dei dipendenti in risposta all’incremento del costo della vita nell’ambito di una strategia di welfare aziendale orientata anche alla conservazione e miglioramento del benessere finanziario
La piattaforma di supply chain collaboration IUNGO – nata nel 2001 come spin-off della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia da un’idea di Andrea Tinti, CEO & Founder – ha definito un’iniziativa a tempo indeterminato che prevede un aumento esteso a tutti i dipendenti di 1000 all’anno sotto forma di buoni pasto e carburante. Una strategia contro il carovita nell’ambito del welfare aziendale finalizzata a colmare le lacune generate dal fenomeno del carovita che indebolisce tutte le categorie sociali, perché i beni e i servizi coinvolti riguardano, tra tutti, l’istruzione, l’energia, le abitazioni, i prodotti farmaceutici, i giocattoli, i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, ma anche la ristorazione.
“Le nostre persone durante l’estate hanno manifestato in maniera esplicita un disagio rispetto all’abbattimento del proprio potere di spesa, a causa dell’incremento del costo della vita. IUNGO ha voluto cercare ed ha trovato un modo sostenibile per poter garantire a tutti i dipendenti, in maniera flat, un aumento netto annuo pari a 926 € per ciascun dipendente, senza alcuna distinzione di livello. Abbiamo infatti incrementato del 60% il valore dei nostri buoni pasto e dato a tutti €200 in buoni benzina. Abbiamo così voluto dare una risposta concreta e sostenibile in un momento di difficoltà, cercando una soluzione che, non compromettendo la stabilità economico/finanziaria aziendale, contribuisse ad accrescere, nel contempo, il potere di spesa di tutte le nostre persone.” – dichiara Alessandra Sportelli, Head of People di IUNGO.
Per mettere in campo la sua strategia contro il carovita, IUNGO – che nel 2023 ha assunto 16 nuove risorse – ha affrontato complessi step burocratici partiti con l’integrazione di una piattaforma già utilizzata per il welfare.
“L’azienda si è adoperata per trovare una risposta valida che fosse sostenibile per l’impresa ma soprattutto che riuscisse a soddisfare la richiesta/aspettativa dei dipendenti. Le difficoltà sono state soprattutto relative alla possibilità di trovare un valore per i dipendenti che non si traducesse poi in un incremento di tasse per loro e per l’azienda. Abbiamo dovuto studiare tanto la legislazione fiscale e non è stato semplice”. – approfondisce Sportelli.
Questa strategia di welfare flat è orientata alla conservazione e miglioramento del benessere finanziario, ma non è l’unica delineata da IUNGO che, ogni tre anni, somministra un’indagine di clima aziendale per raccogliere in forma anonima una valutazione sullo stare in azienda. Anche grazie a questa analisi, la realtà ha progettato ed implementato diverse soluzioni per la soddisfazione dei dipendenti, tra cui: corsi di inglese in orario di lavoro, remote first ben da prima del periodo pandemico, orario flessibile, portafogli welfare evoluti e una piattaforma welfare sulla quale ogni dipendente possa segnalare gli esercizi commerciali su cui spendere il proprio budget welfare.
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