Opzione donna
Resta anche nel 2024 la possibilità di uscita anticipata per le donne. Ma anche in questo caso la manovra “stringe i bulloni” rispetto al 2023 (che già a sua volta ha visto una stretta sui requisiti, a partire dalle categorie interessate limitate solo alle donne licenziate da imprese con tavolo di crisi aperto presso il Ministero delle imprese e Made in Italy, caregiver o invalide almeno al 74%. Dal 2024 (fermo restando le stesse categorie) potranno accedere a questo canale le donne che hanno compiuto 61 anni di età compiuti entro dicembre 2023 (contro i 60 delle norme vigenti). Il requisito anagrafico è ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. Servono inoltre 35 anni di contributi nel 2023. Il calcolo dell’assegno resta con il contributivo totale a vita, ovvero non aumenterà al compimento dei 67 anni di età (come con quota 103). Anche opzione donna prevede delle finestre di uscita: 12 mesi per le lavoratrici dipendenti; 18 mesi per le autonome.