Pensioni, come si andrà nel 2024? Quota 103, Opzione Donna, Ape sociale e anzianità: ecco la guida e le simulazioni

Domenica 29 Ottobre 2023, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 16:58

I “quotisti”

Dopo un lungo braccio di ferro all’interno delle stesse forze di governo, la Lega è riuscita a riportare la quota (somma tra età anagrafica e contributi) dalla paventata quota 104 all’attuale 103. Ma non alle condizioni vigenti. Perché - causa ristrettezze di bilancio - chi ha i requisiti per accedere nel 2024 a quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) dovrà accontentarsi di un assegno calcolato esclusivamente con il metodo contributivo, che generalmente è più penalizzante del mix tra retributivo e contributivo utilizzato finora per questo canale.

Di fatto chi nel 2024 ha maturato 41 anni di contributi (e quindi ha iniziato a lavorare nel 1983 senza buchi contributivi, oppure ha iniziato dopo ma ha poi riscattato la laurea) e ha compiuto 62 anni di età, accedendo alla nuova quota 103 subirà una penalizzazione dell’assegno che varia a seconda della propria storia contributiva. La regola generale è: più sono gli anni che finora si calcolavano con il metodo retributivo, più la penalizzazione è alta. Incide molto anche il tipo di carriera.

La nuova 103 prevede anche altri paletti che potrebbero scoraggiare chi matura i requisiti: Il tetto dell’assegno e la finestra di uscita. Nel primo caso il tetto viene abbassato: l’assegno che si percepisce fino al momento del raggiungimento anagrafico di vecchiaia (attualmente 67 anni) non potrà superare quattro volte il trattamento minimo Inps, mentre la norma vigente lo fissava a cinque. Quindi dal prossimo anno chi accede a quota 103 non potrà avere un assegno superiore a circa 2.255 euro lordi al mese (1.750 euro netti circa), contro i 2.818 lordi di chi è riuscito ad utilizzare questo canale di pensionamento anticipato nel 2023. Il taglio non è a vita: una volta compiuti i 67 anni di età (sempre che le prossime riforme non aumentino anche questo requisito per la pensione di vecchiaia), l’assegno sarà “pieno”, ovvero calcolato secondo quanto maturato (sempre però con il metodo interamente contributivo).

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