L'impatto della crisi. «In questi casi il danno ai mercati e all’economia tende a essere in gran parte originato non dalla causa iniziale della crisi quanto dalle reazioni alla crisi stessa - affermano gli analisti di Carmignac, società francese indipendente di gestione del risparmio con circa 35 miliardi di euro di patrimonio amministrato -. Dal punto di vista economico è probabile che l'impatto immediato sulla domanda globale aumenti man mano che le ripercussioni negative sulla fiducia dei consumatori si estendono alle economie sviluppate». Tuttavia Carmignac raccomanda di non gestire i portafogli calcolando «i tempi dei movimenti dei mercati nel breve termine» visto che in questa fase è «difficile evitare fluttuazioni significative».
Le opportunità di investimento. Per quanto riguarda in particolare i mercati obbligazionari, afferma Marie-Anne Allier, co-gestore Carmignac Sécurité, «saranno influenzati da due forze. Da un lato, le ingenti iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali e dei governi che dovrebbero risolvere i problemi di liquidità che hanno coinvolto i mercati nell’ultimo periodo; dall’altro, in un orizzonte a più lungo termine, dalle delicate prospettive macroeconomiche che faranno, prima o poi, insorgere la questione della sostenibilità del debito appena creato. Tuttavia - prosegue Allier - è probabile che entro il 2020 le banche centrali faranno di tutto per mantenere bassi i tassi di interesse, fattore che dovrebbe contribuire a stabilizzare le performance future del reddito fisso. Inoltre, la volatilità delle ultime settimane, che probabilmente continuerà, offre reali opportunità di investimento in un orizzonte temporale superiore a un anno».
I titoli di Stato italiani. Venendo ai titoli italiani, continua il gestore di Carmignac, «le forti fluttuazioni dello spread Btp-Bund degli ultimi giorni sono dovute in primo luogo alle difficoltà dei mercati nel valutare l'impatto del Covid-19 sull'economia e sulla solvibilità dei paesi. Ma il cambio di rotta della Bce, passata dal “non essere qui per colmare i gap” alla creazione di un programma di acquisto del debito senza i vincoli del Qe e lo spostamento verso un atteggiamento di “Whatever it takes” della presidente Christine Lagarde hanno rappresentato un fattore chiave per tutti gli spread europei. A più lungo termine - continua Allier - è troppo presto per comprendere se Italia e Grecia offrono rendimenti interessanti. L'effetto del Covid-19 sulla crescita economica, sappiamo già che avrà un impatto significativo ma non si conosce ancora la forma della ripresa, e le modalità per finanziare l’aumento del deficit pubblico (se ci sarà una ripartizione del debito o meno, così come da vedere è ancora l’utilizzo della condizionalità) saranno determinanti per valutare il giusto livello di spread/rendimenti».
Il rischio euroscetticismo. «L'impatto duraturo dell’epidemia di Covid-19 sui paesi dell’Europa meridionale, fortemente indebitati e dipendenti dal turismo, incrementa nuovamente il rischio di un divario strutturale tra Nord e Sud - conclude il gestore di Carmignac -. Questo fattore potrebbe facilmente rafforzare l'euroscetticismo e non solo in Italia. La capacità dell'Europa di rispondere alla crisi attuale in maniera collettiva avrà un peso determinante nei giudizi che gli elettori esprimeranno sull'utilità o meno di far parte di un'entità politica europea».
© RIPRODUZIONE RISERVATA