Tasse fisse per 2 anni e niente controlli: la misura per Partite iva, bar e locali in regola con il Fisco

La misura inserita nella delega fiscale sarà riservata a chi ha una “pagella” alta

Tasse fisse per 2 anni e niente controlli: la svolta per Partite iva, bar e locali in regola con il Fisco
di Luca Cifoni
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Domenica 23 Luglio 2023, 22:21 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 15:19

Tasse definite in anticipo per due anni e meno controlli. Il concordato biennale riservato alle piccole imprese è uno dei “piatti forti” della legge delega di riforma del fisco appena approdata all’esame del Senato, dopo il primo via libera ottenuto alla Camera. L’idea è semplice: l’Agenzia delle Entrate farà una stima del reddito lordo del contribuente sulla base delle (molte) informazioni in suo possesso, ricavate dalle banche dati. Se l’interessato riterrà adeguata la proposta pagherà per due anni su quel valore, mettendosi in larga parte al riparo da controlli. E se il reddito effettivamente guadagnato risulterà poi superiore non dovrà nulla in più al fisco. Insomma una sorta di scommessa che per molti potrebbe risultare conveniente, soprattutto in una fase in cui ci sono ancora margini di crescita in settori come ad esempio i pubblici esercizi e il turismo.

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I CRITERI

Trattandosi di legge delega, che fissa principi e criteri generali, i dettagli saranno definiti con i decreti legislativi, comunque attesi in tempi rapidi.

Tra gli aspetti più importanti da precisare c’è il concetto esatto di “soggetti di minore dimensione” ai quali questa opzione è riservata. Si tratterà di una soglia in termini di fatturato, ancora oggetto di valutazione. Un altro filtro non esplicitamente indicato nel testo della delega, ma che con tutta probabilità entrerà in gioco, riguarda l’affidabilità fiscale delle partite Iva potenzialmente coinvolte. É attualmente misurata attraverso gli Isa (indicatori sintetici di affidabilità, che hanno sostituito i vecchi studi di settore). Si tratta di vere e proprie pagelle, con un voto che va da 1 a 10. Potrebbero essere ammessi al concordato solo i soggetti che hanno conseguito almeno 8: in questo caso, in base ai dati del 2021, la platea potenziale (a prescindere dalle dimensioni) sarebbe di poco più di un milione di imprese. Se si scendesse fino al 7, si arriverebbe a quota un milione e mezzo circa. La delega fissa comunque una serie di paletti: il contribuente che accetta la proposta non vedrà considerati dal fisco eventuali redditi maggiori o minori, ma dovrà comunque rispettare gli obblighi dichiarativi e contabili. Inoltre l’Iva sarà applicata con le regole ordinarie, all’interno del meccanismo della fatturazione elettronica. Per chi si rende responsabile di violazione su questi aspetti scatterà la decadenza dal concordato.

COME REGOLARSI

Come si regoleranno lavoratori autonomi e piccole imprese una volta ricevuta la proposta dell’Agenzia delle Entrate? Un ruolo molto importante sarà quello dei commercialisti. Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale, guarda con favore al concordato e in generale alla nuova impostazione della delega. «Nonostante gli sforzi dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, il livello dell’evasione nel nostro Paese resta alto - osserva de Nuccio - per cui è il momento di cambiare approccio in un’ottica non repressiva ma preventiva». Il nuovo strumento sarebbe «un patto di fiducia proposto dallo Stato, che favorisce i contribuenti virtuosi. Va ricordato che «aderire alla proposta del fisco non sarà un obbligo, ma chi lo farà avrà il vantaggio di vedere molto ridotto il rischio di controlli successivi».

A condizione naturalmente di rispettare le regole e soprattutto di versare l’Iva dovuta, mentre si paga l’imposta su un reddito definito in questo modo. Che fare allora? L’offerta del fisco risulterà naturalmente più allettante per chi ha una prospettiva di crescita del reddito. Il consiglio del commercialista potrà risultare particolarmente utile. «I professionisti possono diventare non solo dei compilatori di dichiarazioni ma dei consulenti, dei pianificatori in grado di suggerire la scelta migliore» sintetizza de Nuccio.

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