Stipendi più alti per i dipendenti di Ita Airways. Nell’incontro di oggi al ministero delle Infrastrutture arriverà un primo via libera ad un progressivo incremento in linea con le altre compagnie aeree. Si partirà con l’aumento della diaria giornaliera per i voli di lungo raggio e di medio raggio: 51 euro la prima e 46 euro la seconda. Poi verrà messo a punto un meccanismo per far scattare altri scatti in busta paga sulla base dell’anzianità di servizio. Anche qui lo scopo è colmare, sempre in maniera graduale, il gap con i concorrenti, visto che un pilota o un comandante di una low cost guadagna il doppio di un collega pari grado di Ita, dando così un preciso segnale di attenzione ai sindacati.
Dettagli da concordare
Oltre al Tesoro, lavorano a questo obiettivo anche le sigle sindacali, dalla Fit-Cisl alla Cgil, fino alla Ftna. Come accennato dopo l’incontro di oggi i dettagli saranno concordati con i vertici di Ita nelle prossime ore. L’ad Fabio Lazzerini si muove in questa direzione consapevole che la fase di start up della compagnia nata dalla cenere di Alitalia sia ormai superata. Lufthansa, promessa sposa di Ita, sarebbe d’accordo con l’operazione. I tedeschi intendono ovviamente premiare la produttività, bussola del piano industriale in costruzione. Ma, in vista di nuove assunzioni, ritengono che gli stipendi debbano essere concorrenziali.
L’incremento a due anni
Tra le ipotesi in campo, sempre secondo fonti sindacali, la proposta di passare dalla tabella retributiva 1, quella delle start up, al modello 2 che prevede un incremento di circa il 30% dopo due anni, quindi dall’autunno 2023 per gli assunti nell’autunno 2021. Di certo, al di là delle schermaglie tattiche, l’ipotesi dello sciopero sembra davvero scongiurata. La pace sulle busta paga è molto vicina mentre prosegue senza soste la trattativa con il colosso tedesco per stringere sull’alleanza. E si lavora ventre a terra su piano industriale, sinergie e accordi parasociali con il Tesoro, azionista del vettore tricolore.
Tra i punti su cui ci sarebbe già un accordo anche quello sul mantenimento nel tempo di una quota del 5-10% dello Stato nel capitale della compagnia di bandiera. Questo a tutela dell’occupazione e degli interessi nazionali mentre la gestione industriale sarà saldamente nelle mani di Lufthansa.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout