Il primo tassello della nuova stagione contrattuale dei dipendenti pubblici è pronto. Si tratta dell’atto di indirizzo firmato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e inviato all’Aran, l’Agenzia che tratta per il governo il rinnovo con i sindacati. Il testo è sul tavolo del ministro dell’Economia Daniele Franco per la verifica degli stanziamenti, ma a giorni dovrebbe avere il via libera. Nell’atto di indirizzo è spuntata una novità rilevante: nel nuovo contratto sarà valutata, si legge, la creazione «di un’area delle alte professionalità». Un’area, spiega il testo, in cui «collocare il personale apicale incaricato dell’esercizio di funzioni organizzative e gestionali, in possesso del titolo di studio universitario, di elevate capacità professionali, tecniche e organizzative». Insomma, nella descrizione sembrerebbe quasi un’area di quadri simile a quella del privato, anche se fonti impegnate sul dossier precisano che l’area resterebbe all’interno del comparto. Finirebbero in questa nuova figura “professional”, per esempio, tutte le posizioni organizzative ad elevata responsabilità, come quelle dell’Agenzia delle entrate.
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IL MECCANISMO
Rispetto a tale personale, spiega ancora la direttiva firmata da Brunetta, il contratto potrà prevedere una struttura retributiva coerente con le funzioni e le responsabilità affidate. Come dire, stipendi più alti adeguati al ruolo. La domanda è come verranno finanziate queste nuove posizioni con retribuzioni ritoccate verso l’alto. L’atto di indirizzo, infatti, conferma tutti gli stanziamenti a oggi disponibili per il rinnovo del contratto: in totale, tra Stato centrale, Regioni, amministrazioni locali, Sanità, ci sono disponibili 6,8 miliardi di euro. Una cifra che, secondo le stime della Ragioneria generale dello Stato, dovrebbe consentire un aumento medio del 4,07%, ossia 107 euro. Ma come spiega lo stesso atto di indirizzo, si tratta di una cifra lorda. Dai 107 euro vanno sottratti i soldi necessari a finanziare la stabilizzazione del cosiddetto «elemento perequativo». Si tratta di un bonus che oscilla tra i 20 e i 30 euro al mese garantito nell’ultimo contratto degli statali, per i redditi più bassi e solo per un triennio. Inoltre dai 107 euro va sottratta anche l’indennità di vacanza contrattuale che i dipendenti pubblici stanno già incassando a titolo di anticipo dei nuovi aumenti. Al netto di queste voci, secondo stime fatte dal sindacato Confsal-Unsa, l’aumento sarebbe sotto i 90 euro lordi mensili. Nel nuovo contratto, inoltre verrà dato un peso importante al welfare, con misure per il sostegno alla genitorialità e assicurazioni sanitarie.
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