Il governo è pronto a sbloccare le prove selettive dei concorsi pubblici congelati a causa della pandemia. Nel “decreto Covid” che sarà approvato la prossima settimana, e che detterà le regole su aperture e chiusure a partire dal 6 aprile, sarà inserita una norma per “riattivare” la macchina delle selezioni pubbliche che era stata bloccata dalle regole stringenti dettate dal Cts, il Comitato tecnico scientifico, per contenere la pandemia. Già oggi, ha annunciato il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, ci sarà un incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti del Comitato tecnico scientifico, per stabilire delle regole che consentano di svolgere in sicurezza i concorsi.
L’idea sarebbe quella di utilizzare le strutture fieristiche presenti in ogni regione per consentire lo svolgimento delle prove. Prove la cui durata potrebbe essere limitata a una sola ora. Brunetta non ha voluto dire quanti saranno i concorsi e i relativi posti che saranno sbloccati dal decreto. «Un conto preciso», ha spiegato il ministro, «non lo conosciamo nemmeno noi». Secondo uno studio del Forum Pa, i concorsi bloccati riguarderebbero 125 mila posti, e per 90 mila di questi ci sarebbero già i bandi e le prove sarebbero dunque possibili. Tra questi ci sono il concorsone di Roma (1.500 posti), o quello per 3 mila dipendenti dell’Agenzia delle Entrate.
Ieri Brunetta, insieme al ministro del Sud Mara Carfagna, ha presentato anche il nuovo bando di concorso per l’assunzione a tempo determinato di 2.800 giovani specialisti il cui compito sarà quello di accelerare la spesa dei fondi europei di coesione nel Mezzogiorno.
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Come funzionerà, dunque, questo concorso-sprint? Ci saranno quatto passaggi. Innanzitutto gli interessati avranno 15 giorni di tempo per candidarsi una volta pubblicato il bando sulla Gazzetta Ufficiale. E lo dovranno fare accedendo alla piattaforma digitale «Step One 2019» di FormezPa. Su questa piattaforma, oltre alla domanda di partecipazione al concorso, andranno caricati anche i titoli e le esperienze professionali. Un algoritmo selezionerà automaticamente i profili con i punteggi più alti (il punteggio massimo sarà 10, 3 per i titoli e 7 per le esperienze). Alla prova scritta saranno ammessi al massimo 8.400 candidati, pari a tre volte il numero dei posti banditi. Le prove scritte saranno a risposta multipla e saranno corrette sempre con un sistema automatico. I risultati degli algoritmi, poi, verranno validati dalle commissioni esaminatrici.
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Il meccanismo
Uno dei quesiti sollevati è se, valutando le esperienze professionali, non si rischi di favorire i candidati più anziani. Ma il ministro Brunetta ha rassicurato che l’algoritmo terrà conto anche di queste variabili. Il concorso per i 2.800 esperti per i fondi europei, ha spiegato ancora il ministro, sarà un test. Il meccanismo sarà replicato per tutte le assunzioni legate al Recovery plan. E in futuro il sistema potrebbe essere adottato anche per i concorsi ordinari, quelli che deriveranno dallo sblocco del turn over. Su questo punto, Brunetta ha voluto sottolineare che nella sua precedente esperienza di ministro della Funzione pubblica, aveva lasciato una Pa con 3,8 milioni di dipendenti. Oggi ne ha 3,2 milioni. L’intenzione sarebbe quella di riportarla ai livelli pre-crisi. Tra le amministrazioni che hanno più sofferto in questi anni il blocco del turn-over, ci sono i ministeri. Per questo Brunetta ha annunciato a breve, in un provvedimenento che sarà approvato ad aprile, il varo di un concorso straordinario per l’assunzione di 300 persone proprio nei ministeri. Infine il ministro ha spiegato di avere in piedi un dialogo con il ministro dell’Università: «Il mio sogno», ha detto, «sarebbe assumere tutti i dottorandi che finita l’esperienza di ricerca non trovano adeguati sbocchi nel mondo universitario».