Prosciutto San Daniele, il fatturato supera 300 milioni. Progetto per riutilizzo del sale

Prosciutto San Daniele, il fatturato supera 300 milioni. Progetto per riutilizzo del sale
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Martedì 16 Novembre 2021, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 15:57

Il Prosciutto di San Daniele festeggia i 60 anni del Consorzio dei produttori e torna a crescere dopo la pandemia. L'andamento del 2021 mostra infatti segnali di ripresa in seguito a un 2020 chiuso in linea con le attese del comparto alimentare, nonostante una flessione dell’export.

La produzione totale del Prosciutto di San Daniele DOP nel 2020 è stata di 2.546.000 cosce avviate alla lavorazione  (in leggero calo rispetto al 2019), provenienti dai 54 macelli che trasformano la materia prima fornita dai 3.641 allevamenti italiani autorizzati. Il 18% della produzione è andata all'estero, mentre il restante 82% è stata destinata al consumo interno. Il fatturato totale ha raggiunto i 310 milioni di euro, in linea con l'anno precedente.

Pur registrando una flessione di qualche punto percentuale a causa della pandemia che ha ridotto le esportazioni, le vendite all'estero si sono attestate a circa 4 milioni di chili di prodotto con il 57% delle quote destinato all’Unione Europea.

La Francia si conferma in testa per le esportazioni con il 26,1% del mercato, gli Stati Uniti seguono con il 16,5%, e la Germania con il 15,3%, mentre l’Australia è al 12,3%. Segnali di apprezzamento arrivano anche dalla crescita dei mercati dell’est Europa. Si registra infatti un positivo incremento, rispetto all'anno prima, in Romania (+194%) e Polonia (+82%). 

La produzione delle vaschette di pre-affettato registra una tendezna in costante crescita con oltre 21,3 milioni di pezzi certificati, pari a 398.968 prosciutti, per un totale di oltre 1,85 milioni di kg. Di queste il 22% è stato destinato all’estero.

Intanto il Consorzio, in occasione della festa di celebrazione a San Daniele del Friuli (Udine) dei 60 anni di vita dell'organismo di tutela costituito nel 1961, ha annunciato l'obiettivo di creare una fabbrica del sale per evitare gli sprechi.

L'iniziativa, resa nota lo scorso 9 novembre al castello di Susans dal direttore del Consorzio di tutela Mario Emilio Cichetti, consiste nel riutilizzare il sale della lavorazione nell'industria chimica attraverso un sistema di nuove tecnologie e un processo di centrifuga. Il progetto, che partirà con il nuovo anno con il taglio del nastro di uno stabilimento ad hoc nelle vicinanze di San Daniele, avrà anche la finalità di utilizzare il sale per le strade. Tra le altre iniziative future la creazione di un istituto tecnico per formare figure professionali della filiera, in particolare mastri prosciuttai.

"Nel 2022 vedranno luce nuove importanti iniziative, prevalentemente di natura economico ambientale, tra cui il potenziamento degli impianti per il recupero e riutilizzo del sale, la valorizzazione della qualità del prodotto, il basso impatto ambientale e il rispetto della filiera. La tutela del territorio si conferma un elemento cruciale perché per continuare a produrre un prodotto di qualità occorre che il luogo di lavorazione sia di qualità”, ha sottolineato Cichetti.

Giuseppe Villani, presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha ricordato che la sostenibilità è il tema centrale: “Non si tratta solo di ambiente - ha detto - ma di rispetto per le persone, di corretto utilizzo delle strutture e etica gestione delle risorse del territorio, anche nel rispetto dei nostri consumatori".

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