Spinta al Pnrr dell’energia, Gentiloni: «Gas calmierato, in arrivo la proposta Ue»

Il commissario: difficoltà sul tetto ai prezzi. E prevede altre sanzioni contro la Russia. Baku aumenta le forniture all’Italia: l’impegno per 9,5 miliardi di metri cubi

Spinta al Pnrr dell’energia, Gentiloni: «Gas calmierato, in arrivo la proposta Ue»
di Gabriele Rosana
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Domenica 3 Aprile 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 10:23

BRUXELLES Recovery bis, revisione del Pnrr, quinto pacchetto di sanzioni alla Russia e via europea al tetto al prezzo del gas: tutte le opzioni sono sul tavolo. La Commissione è al lavoro per presentare dopo Pasqua le sue proposte sulla possibilità di definire un “price cap” all’ingrosso per il metano, uno scenario che è una strada in salita, mentre ieri si è registrato un nuovo pressing da parte del governo italiano, impegnato nel tour diplomatico fra i principali Paesi produttori di gas per garantirsi forniture alternative a quelle russe. Il percorso è però piena di insidie anche politiche.

A cominciare dal dibattito sul tetto al prezzo del gas sostanzialmente rinviato dai leader dei Ventisette dopo ore di discussione in occasione dello scorso Consiglio europeo: «È una delle questioni su cui è stato chiesto alla Commissione di presentare una proposta, che arriverà entro la fine del mese. È una questione che l’esecutivo Ue sta affrontando molto seriamente», ha detto il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni intervenendo ieri a Cernobbio a un workshop organizzato dal Forum Ambrosetti.

Il tema, tuttavia, ha messo le mani avanti l’ex premier italiano, «è complicato dal punto di vista tecnico perché ci sono non solo diverse opinioni politiche, ma pure diverse variabili sull’impatto che può avere un tetto al gas all’ingrosso». Cauto anche il presidente di Arera, l’autorità per l’energia, Stefano Besseghini, a margine di una conferenza del Centro studi di Confindustria: la proposta «non è affatto semplice. Meno che mai pensare a un tetto solo per l’Italia».

 
LA MISSIONE
In Azerbaigian per incontri istituzionali, intanto, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è tornato a richiamare Bruxelles alle sue responsabilità: «All’Ue chiediamo coraggio. L’introduzione del tetto è una decisione urgente ed essenziale. L’Italia non molla; è una prova di compattezza e unità di tutta l’Unione europea». E da Baku, che ci rifornisce attraverso il gasdotto Tap che arriva in Puglia, Di Maio ha ottenuto la promessa di passare già quest’anno da 7 a 9,5 miliardi di metri cubi di gas per il nostro Paese.

 
La sfida dei rincari in bolletta, nel breve periodo, e quella dell’autonomia strategica europea, nel medio-lungo termine, rilanciano però anche la prospettiva di un ennesimo sforzo collettivo nell’Unione e, nell’attesa, della modifica degli interventi già messi nero su bianco nei rispettivi Piani nazionali di ripresa e resilienza. Quella su un nuovo Recovery Plan dedicato a energia e difesa, un’idea cara a Italia e Francia e che è stata anticipata il mese scorso durante il vertice dei capi di Stato e di governo a Versailles, è «una discussione legittima destinata a proseguire nelle prossime settimane e nei prossimi mesi», che avrà inevitabilmente «bisogno di grandi investimenti», ha detto Gentiloni. L’Ue autonoma del futuro «avrà bisogno di grandi investimenti, in buona parte pubblici, e questo può giustificare una discussione su eventuali strumenti comuni».

A puntare i piedi su un nuovo Recovery sono sono soprattutto i Paesi del Nord Europa, tornati a fare quadrato con la Germania, e a ricordare che dell’attuale piano ci sono ancora circa 200 miliardi di euro di prestiti agevolati da spendere: un rilievo, tuttavia, vero per quasi tutti, ma non per l’Italia, che ha già ottenuto l’intero pacchetto di 191,5 miliardi. E allora ecco che il ministro dell’Economia Daniele Franco, sempre da Cernobbio, ha aperto alla possibilità di rivedere alcuni progetti del Pnrr italiano per indirizzarli meglio al contenimento dei costi dell’energia: «Ridiscutere l’intero Recovery, che è stato scritto insieme alla Commissione e concordato con i nostri partner, presenterebbe il rischio di bloccare tutto», ha spiegato Franco. «Nelle sue linee essenziali il Pnrr va bene, e bisogna proseguire ad attuarlo. Altra cosa è invece ridiscutere e riesaminare singoli progetti», sotto il profilo della transizione ecologica, «per correre più velocemente».

 
L’ANNUNCIO
Sulle sanzioni, Gentiloni - che ha anche escluso per ora l’orizzonte recessione nell’Ue - ha poi chiarito che «stiamo lavorando a ulteriori pacchetti, che in questo momento non comprendono il settore energetico, e per cercare di limitare la possibilità di aggiramento delle restrizioni». Intanto, la Lituania ha annunciato che dal prossimo mese sarà il primo Paese Ue a non importare più gas russo dopo il ricatto di Putin che pretende i pagamenti delle forniture in rubli. 
 

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